L’autopsia esclude l’assunzione di droghe nella tragedia della pallavolista ventenne annegata durante una festa di laurea a Capaci.
Palermo – I primi risultati degli esami tossicologici condotti sulla salma di Simona Cinà, la pallavolista di 20 anni morta annegata in piscina durante una festa di laurea nella notte tra l’1 e il 2 agosto a Capaci, hanno fornito elementi cruciali per le indagini. L’équipe di medicina legale del Policlinico di Palermo, sotto la direzione del dottor Tommaso D’Anna, ha accertato che la giovane presentava un tasso alcolemico molto elevato al momento del decesso, mentre è stata esclusa l’assunzione di sostanze stupefacenti.
Gli accertamenti tecnici – come riferisce Repubblica – hanno analizzato in modo approfondito il contenuto gastrico, il sangue e l’urina della vittima attraverso una batteria completa di test specifici. Tutti i reagenti utilizzati per la ricerca di sostanze stupefacenti, incluse quelle sintetiche hanno dato risultato negativo. Al contrario, l’esame per la presenza di alcol etilico ha evidenziato valori significativamente superiori ai limiti di sicurezza oltre i quali possono manifestarsi alterazioni delle capacità psicofisiche.
Il consulente tecnico incaricato degli esami ha calcolato questi parametri tenendo conto delle caratteristiche fisiche della vittima, in particolare il peso corporeo e la scarsa abitudine al consumo di bevande alcoliche. Questo elemento risulta particolarmente significativo perché permette di stabilire con maggiore precisione l’effetto che l’alcol potrebbe aver avuto sulle capacità motorie e cognitive della giovane atleta.
Un aspetto rilevante emerso dalle analisi riguarda la tempistica dell’assunzione alcolica. Secondo i dati di laboratorio, Simona presentava elevate concentrazioni di alcol nel sangue non solo al momento del decesso, ma anche nelle ore precedenti alla tragedia. Questa informazione potrebbe risultare determinante per ricostruire la sequenza degli eventi che hanno portato all’annegamento e per comprendere le condizioni psicofisiche della ragazza durante la serata.
La consulenza tossicologica verrà ora sottoposta all’analisi approfondita degli altri specialisti che compongono l’équipe multidisciplinare incaricata del caso. La Procura di Termini Imerese, guidata dal sostituto procuratore Raffaele Cammarano, ha infatti costituito un collegio di esperti per garantire la massima accuratezza nell’accertamento delle cause del decesso.
La ricostruzione degli eventi indica che Simona venne ritrovata sul fondo della piscina intorno alle quattro del mattino. Uno degli invitati alla festa di laurea si tuffò immediatamente in acqua insieme a un amico per recuperare la ragazza e portarla fuori dalla vasca. Nonostante i tentativi di rianimazione effettuati dagli amici presenti, quando i sanitari del 118 arrivarono sul posto poterono soltanto constatare il decesso della giovane pallavolista.
I risultati definitivi dell’autopsia e delle analisi specialistiche forniranno ulteriori elementi per comprendere se la morte sia da attribuire esclusivamente all’annegamento in stato di alterazione alcolica o se possano aver concorso altri fattori.