Scontri pro-Gaza, il mondo politico si divide

Meloni attacca i “teppisti” e chiede condanna unanime. Schlein distingue tra violenti e pacifisti, La Russa parla di “guerriglia urbana”.

Le violenze esplose durante le manifestazioni per Gaza dividono il panorama politico italiano. Il centrodestra compatto nella condanna, mentre l’opposizione cerca di separare gli episodi violenti dalle proteste pacifiche.

La premier Giorgia Meloni non usa mezzi termini: Indegne le immagini da Milano: sedicenti ‘pro-pal’, ‘antifa’ e ‘pacifisti’ che devastano stazioni e scontrano con le forze dell’ordine”. Per Meloni si tratta di “violenze che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze concrete per i cittadini italiani”.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa parla di “vergognose guerriglie urbane” e di “delinquenti che si professano pacifisti”. Altrettanto duro Matteo Salvini: “Altro che sciopero, questa è violenza. Questi sono i ‘pacifisti’ di sinistra”.

Dall’opposizione arriva una linea più articolata. La segretaria del Pd Elly Schlein condanna “la devastazione della stazione di Milano e il ferimento di sessanta agenti”, ribadendo che “abbiamo sempre condannato ogni forma di violenza politica”. Tuttavia, aggiunge un distinguo: “La violenza di qualche centinaio di manifestanti non può coprire quelle decine di migliaia che pacificamente hanno manifestato per Gaza”.

Le proteste a Roma (Immagine da Twitter)

Schlein rilancia poi l’attacco al governo: “Stiamo ancora aspettando che Meloni condanni i crimini di Netanyahu a Gaza anziché dire solo quello che sta bene a Trump”.

Il Movimento 5 Stelle adotta una posizione simile, condannando “i gesti violenti di qualche facinoroso” ma sottolineando che “non devono oscurare le ragioni di una mobilitazione enorme e pacifica”.

Anche amministratori locali e partiti minori prendono posizione. Il sindaco di Milano Beppe Sala definisce “ingiustificabile” il vandalismo, precisando che “non aiuta la causa di Gaza”. Enrico Borghi di Italia Viva critica chi “occupa stazioni e minaccia viaggiatori”, definendo tali comportamenti “inaccettabili”.