Dalla produzione di farmaci alla lotta contro la disinformazione: ecco come l’UE vuole liberarsi dalle dipendenze esterne in campo medico.
Durante il suo intervento sullo Stato dell’Unione 2025, Ursula von der Leyen ha tracciato i contorni di un ambizioso progetto di autonomia sanitaria che mira a trasformare radicalmente l’approccio dell’Unione Europea alla gestione della salute pubblica.

La strategia presentata dalla presidente della Commissione europea si basa su un principio fondamentale: l’Europa non può più permettersi di dipendere da catene di approvvigionamento fragili e vulnerabili alle pressioni geopolitiche. “Questo deve essere il momento dell’indipendenza dell’Europa”, ha dichiarato von der Leyen, sottolineando come la pandemia abbia messo a nudo le fragilità di un sistema troppo esposto alle dinamiche internazionali.
Obiettivi concreti per una sanità resiliente
Il piano delineato dalla presidente si articola su diversi pilastri strategici. Innanzitutto, il potenziamento delle capacità produttive europee nel settore farmaceutico, con particolare attenzione ai principi attivi e ai vaccini. L’obiettivo è ridurre drasticamente la dipendenza da fornitori extra-UE, garantendo scorte strategiche sufficienti ad affrontare eventuali crisi future.
Un secondo elemento cruciale riguarda la digitalizzazione del sistema sanitario. L’Europa punta a sviluppare infrastrutture tecnologiche proprietarie, sistemi di sorveglianza epidemiologica avanzati e piattaforme di condivisione dati che possano operare in autonomia rispetto alle tecnologie di Paesi terzi. L’intelligenza artificiale “made in Europe” dovrà supportare diagnosi e terapie mantenendo standard elevati di sicurezza e privacy.

Il terzo pilastro concerne il rafforzamento delle risorse umane. La formazione e il mantenimento del personale sanitario specializzato rappresentano una priorità assoluta, considerando che la carenza di professionisti qualificati costituisce spesso il principale collo di bottiglia nei momenti di crisi.
L’iniziativa globale: l’Europa leader mondiale
Von der Leyen ha annunciato il lancio di una Global Health Resilience Initiative sotto la guida europea. Questa iniziativa ambisce a posizionare l’Unione come punto di riferimento mondiale per la gestione delle emergenze sanitarie, sfruttando l’esperienza maturata durante la pandemia e l’attuale architettura istituzionale europea.
Il progetto prevede la creazione di reti di collaborazione con Paesi terzi, l’esportazione di standard europei e lo sviluppo di meccanismi di risposta rapida alle crisi sanitarie globali. L’Europa intende capitalizzare le competenze di agenzie specializzate come l’ECDC, l’EMA e HERA per offrire supporto tecnico e operativo su scala planetaria.
La sfida delle vaccinazioni: contrastare disinformazione e calo delle coperture
Un capitolo specifico del discorso di von der Leyen è stato dedicato alla questione vaccinale, definita una delle sfide più urgenti per la salute pubblica globale. I dati presentati evidenziano una preoccupante tendenza: nel 2023, oltre 15 milioni di bambini nel mondo non hanno ricevuto alcuna vaccinazione di routine, mentre malattie considerate debellate come il morbillo stanno registrando un drammatico ritorno.
La presidente, richiamando la propria formazione medica, ha espresso particolare preoccupazione per il ruolo della disinformazione nella diffusione dell’esitazione vaccinale.

La strategia europea prevede lo sviluppo di strumenti per il contrasto alle fake news sanitarie, campagne di alfabetizzazione digitale e meccanismi di risposta rapida per contrastare la diffusione di informazioni false sui social media.
Strumenti operativi: dal mercato unico alla governance sanitaria
L’implementazione della strategia richiede un ripensamento delle modalità operative dell’Unione. Von der Leyen ha evidenziato la necessità di ridurre la burocrazia che rallenta l’approvazione e la circolazione di dispositivi medici e farmaci, promuovendo al contempo l’armonizzazione degli standard tecnici e procedurali.
Il mercato unico europeo dovrà diventare il moltiplicatore di questa autonomia sanitaria: energia stabile per strutture ospedaliere, reti di telecomunicazioni affidabili, capitali disponibili per investimenti in settori strategici. La Commissione si impegna a creare “mercati guida” che stimolino la domanda di tecnologie sanitarie innovative sviluppate in Europa.
Controllo e verifica: misurare per migliorare
La sostenibilità del progetto dipende dalla capacità di monitoraggio e valutazione continua. Von der Leyen ha annunciato l’introduzione di stress test periodici per ospedali e reti di approvvigionamento, audit indipendenti sui tempi di attivazione delle procedure d’emergenza e indicatori condivisi per valutare la tenuta complessiva del sistema.
Questo approccio permetterà di identificare tempestivamente le criticità e di intervenire con correzioni mirate prima che si trasformino in emergenze. La trasparenza diventa così uno strumento operativo, non solo un principio dichiarato.
Il piano presentato da von der Leyen delinea una visione ambiziosa ma realistica dell’evoluzione del sistema sanitario europeo. L’autonomia strategica in campo sanitario non significa isolamento ma capacità di scegliere partner e modalità di cooperazione.