Al congresso dei Giovani Padani a Busto Arsizio, il presidente della Lombardia rivendica l’identità storica della Lega e si oppone all’ascesa del vice-segretario, segnalando fratture sempre più profonde nel partito.
Busto Arstizio – Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha lanciato un duro attacco contro Roberto Vannacci durante un intervento al congresso dei Giovani Padani a Busto Arsizio. Con un linguaggio insolitamente diretto per i suoi standard, Fontana ha espresso netta opposizione alla crescente influenza dell’ex generale nel partito.
“Alcuni vogliono trasformare la Lega secondo il modello Vannacci. Io rispondo categoricamente di no. Io appartengo alla Lega, alla Lega Lombarda”, ha dichiarato il governatore presso Villa Calcaterra, ricevendo calorosi applausi dai presenti.
Si tratta dell’ennesimo segnale delle tensioni interne che attraversano il Carroccio riguardo al peso politico acquisito dall’europarlamentare. Le frizioni non sono nuove: già ad agosto Susanna Ceccardi aveva espresso critiche verso Vannacci, in particolare sul tema delle candidature regionali in Toscana.

Il conflitto tra Ceccardi e Vannacci verte sul controllo delle liste elettorali toscane. L’ex generale punta a inserire propri candidati e non esclude l’utilizzo di liste bloccate, mentre l’europarlamentare si oppone fermamente, temendo un’eccessiva ingerenza del vice-segretario negli equilibri territoriali.
“La politica si differenzia dall’ambiente militare: qui abbiamo individui che non seguono comandi esterni ma solo i principi morali interiori”, aveva sottolineato Ceccardi in precedenza, criticando l’approccio del collega.
Fontana ha ribadito la propria posizione identitaria davanti ai giovani militanti: “I nostri principi fondamentali rimangono invariati. Il settentrione, la tutela della Lombardia contro le nuove tendenze centraliste in espansione. Spero che condividiate questi stessi principi”.
Le dichiarazioni del presidente lombardo evidenziano una resistenza sempre più evidente all’interno del partito verso l’influenza di Vannacci, nonostante il sostegno di Matteo Salvini al suo vice-segretario.