Inchiesta della Procura di Civitavecchia sugli affidamenti pilotati: arresti domiciliari, interdizioni e sospensioni per funzionari e politici.
Roma – Nuovo terremoto giudiziario al Comune di Fiumicino, dove la Procura di Civitavecchia, con il supporto del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, ha smantellato un sistema di appalti pilotati nei settori sociali, culturali e produttivi.
Le indagini hanno portato all’emissione di 13 misure cautelari in due fasi distinte: 4 a giugno 2025 sugli appalti per le politiche sociali e altre 9 nell’ultima tranche riguardante gli eventi culturali estivi 2024, le luminarie natalizie e le attività produttive.
Nella seconda fase il Gip di Civitavecchia ha disposto:
- 3 arresti domiciliari per il direttore artistico del Comune e due operatori economici;
- 4 misure coercitive (obblighi di firma, divieti e obblighi di dimora) nei confronti di due assessori, un funzionario comunale e un imprenditore;
- 2 misure interdittive, tra cui la sospensione di un dirigente comunale per 12 mesi e il divieto per un imprenditore di contrattare con la P.A. per un anno.
Secondo l’accusa, funzionari e politici avrebbero frazionato artificiosamente gli appalti per eludere le gare pubbliche, prorogando illegalmente servizi già affidati a imprenditori compiacenti. In cambio, ottenevano visibilità politica e vantaggi di carriera.
L’inchiesta nasce da una verifica fiscale su una società che, tra il 2018 e il 2023, ha emesso fatture per oltre 1,4 milioni di euro senza alcuna dichiarazione fiscale. Dalle analisi bancarie sono emersi prelievi in contanti e trasferimenti verso conti esteri. Una cooperativa coinvolta avrebbe ricevuto 42 appalti per oltre 4,1 milioni, ma emesso fatture per quasi 9,5 milioni di euro.
Le accuse contestate vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta, fino all’abuso d’ufficio. L’inchiesta descrive un quadro di sistematico asservimento della funzione pubblica, con appalti trasformati in strumenti di potere politico e interessi privati.