Gatto tassidermizzato esposto come “arte”: scoppia la polemica al MAMbo di Bologna

L’opera “Copycat” di Eva e Franco Mattes divide il pubblico tra provocazione artistica e rispetto per gli animali.

Bologna – Una nuova controversia ha investito il mondo dell’arte contemporanea italiana. Al centro del dibattito, un’opera esposta al Museo di Arte Moderna di Bologna (MAMbo) che utilizza un gatto tassidermizzato come elemento centrale di un’installazione artistica. L’opera, intitolata “Copycat” e realizzata dagli artisti bresciani Eva e Franco Mattes, ha scatenato un acceso dibattito sui social media e nelle cronache locali.

L’installazione fa parte della mostra “Facile ironia” e presenta un gatto in tassidermia disteso sul ripiano di una fotocopiatrice, a sua volta impilata su altri due apparecchi identici. I visitatori possono premere il pulsante di stampa per ottenere una “fotocopia” del gatto in formato A3 da portare a casa, completa della firma degli artisti che appare dritta sulla riproduzione grazie all’autografo specchiato presente sul ripiano.

Secondo la descrizione del museo, l’opera appartiene a una serie di lavori avviata nel 2016 che materializza immagini virali trovate su Internet con gatti come protagonisti. In questo caso specifico, l’ispirazione deriva da una foto inviata agli artisti da un utente che mostrava un gatto addormentato su una fotocopiatrice. L’opera vuole far convergere la riflessione sul rapporto tra mondo reale e virtuale con l’indagine sul concetto di riproduzione e sullo statuto di originalità dell’opera d’arte.

Paolo Bernini

La denuncia è arrivata da Paolo Bernini, attivista del Comitato Antispecista Difesa Animali Protezione Ambiente (Cadapa) ed ex deputato del Movimento 5 Stelle, che si è recato personalmente al museo dopo una segnalazione per documentare l’esposizione. Bernini ha sollevato interrogativi profondi sul messaggio veicolato dall’opera: “Secondo voi questa è arte? Il museo ha risposto che il gatto era già morto e tassidermizzato, ma qui è il messaggio il vero problema: riduciamo un animale a un oggetto da intrattenimento.”

Il MAMbo ha risposto alle critiche precisando che “il gatto è parte della scultura” e che “si tratta di una tassidermia realizzata su un esemplare rinvenuto morto, come richiesto dalle norme vigenti”. Tuttavia, questa spiegazione non ha placato le polemiche sui social media, dove diversi utenti hanno espresso il proprio dissenso.

Stefania Ascari

La parlamentare del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare per chiarire diversi aspetti della questione: se siano state rispettate le norme sull’uso degli animali in tassidermia a fini artistici, se sia opportuno esporre in musei pubblici opere che possono urtare la sensibilità dei visitatori, se siano previsti avvisi chiari all’ingresso e se sia corretto utilizzare fondi pubblici per opere di questo tipo.

Bernini ha utilizzato la controversia per lanciare una riflessione più ampia sul rapporto della società con gli animali: “Se questa scena ci indigna, ricordiamoci che milioni di animali vengono messi in mostra ogni giorno nei supermercati e nelle macellerie: maiali, mucche, polli, pesci. Se vogliamo davvero una società che rispetti gli animali, a partire dall’arte, dobbiamo cambiare il nostro stile di vita, portandolo verso una scelta vegana e antispecista.”