Il Ministero del Turismo lancia il “Cruscotto Operatori Comunali” per monitorare affitti brevi e contrastare l’economia sommersa.
L’Italia primeggia, ahinoi, per la forte presenza di attività economiche e commerciali non dichiarate al fisco e che sfuggono al controllo dello Stato. E’ definita “economia in nero” ad indicare che è sommersa, illegale. Questo fenomeno può assumere diverse forme, oltre al lavoro in nero, l’evasione fiscale, il contrabbando, e altre attività illecite, se non criminose.
Secondo le ultime stime del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) –quindi, una fonte istituzionale e non pericolosi sovversivi- l’evasione fiscale in Italia ammonta a circa 100 miliardi di euro all’anno. Ah, quanti soldi sottratti alla collettività, che avrebbero potuto essere investiti in sanità, scuola, servizi educativi e sociali! Ma evidentemente anche gli evasori votano ed essendo tanti, forse per questo non sono stai mai prese misure serie per sconfiggere questo cancro della società. Forse qualche fioca luce si scorge da lontano nella buia e tetra spelonca in cui siamo precipitati.

E’ di qualche giorno fa la notizia che il Ministero del Turismo ha deciso di offrire degli strumenti nuovi ai Comuni per controllare gli “affitti brevi” e le altre strutture di accoglienza presenti sul territorio. A grandi linee per “affitto breve” si intende un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, stipulato da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. Si sa che nel Belpaese le “volpi” sono tante e la truffaldina prassi del rapporto in nero non poteva sfuggire a questo nuovo tipo di mercato immobiliare.
Ora cosa hanno escogitato quei “gran draghi” che operano al Ministero? Nientepopodimeno che il “Cruscotto Operatori Comunali”! Si tratta di un dispositivo digitale che ha le funzioni di una mappa interattiva, attraverso il quale si riesce ad avere un quadro completo di tutte le strutture di accoglienza della zona interessata. L’obiettivo, si spera, è che questi novelli segugi riusciranno a colpire i lestofanti. E’ da segnalare che questa novità è un modo per adeguarsi al “Regolamento UE 2024/1028” operante a maggio del prossimo anno, che prevede, per gli Stati dell’Unione Europea (UE), di raccogliere e condividere i dati relativi al mercato degli affitti brevi, per meglio coordinare le amministrazioni centrali con quelle periferiche.

Con questa nuova “arma” i Comuni avranno a disposizione, rispetto a prima, la possibilità di monitorare la condizione della struttura. Con questa iniziativa, il governo spera di esercitare un forte impatto dal punto di vista economico e una riformulazione dell’offerta. Nel primo caso il meccanismo, se si rivelerà virtuoso, produrrà una contrazione della concorrenza sleale per chi ha sempre rispettato le regole. E’ successo molte volte che, alla resa dei conti, vista l’impunità di chi ha, finora, “pescato nel torbido”, offrendo contratti in nero a prezzi irrisori, si sia verificata una forte distorsione dell’economia. Nel secondo caso, invece, molte attività ricettive saranno “costrette” a regolarizzare il loro stato, pena l’uscita dal mercato.
I Comuni potrebbero avvantaggiarsi di ulteriori incassi tributari per il maggior monitoraggio della tassa di soggiorno. Infine avere una conoscenza completa della realtà complessiva di queste attività, permetterà all’Ente Locale di pianificare i servizi turistici che si possono offrire in maniera più adeguata alla domanda. E’ chiaro che questo è solo sulla carta, vedremo come si svilupperà il “cruscotto” nella vita quotidiana. Qualsiasi iniziativa che possa evitare, seppur in minima parte, il pessimo vezzo dei cittadini italiani di frodare lo Stato è ben accetta. Quindi, sarà molto probabile incontrare per le strade dei Comuni italiani solerti funzionari… armati di cruscotto che con atteggiamento furtivo e circospetto si aggireranno alla ricerca di locatori sotto mentite spoglie. Nessuna pietà per loro!