Ville, aziende, conti e un’imbarcazione: smantellato l’impero del boss di Molfetta

Bari, maxi-confisca da 50 milioni a imprenditore condannato per traffico di droga.

Bari – Duro colpo ai patrimoni illeciti in Puglia. Questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito la confisca definitiva di beni e disponibilità finanziarie per un valore di circa 50 milioni di euro a carico di un imprenditore di Molfetta, già condannato per aver promosso e diretto un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantità di droga, attiva tra Molfetta e i comuni limitrofi.

Il provvedimento, emesso dalla Sesta Sezione della Corte di Cassazione, chiude una vicenda giudiziaria iniziata dopo le operazioni “Primavera” e “Reset”. Gli inquirenti hanno ricostruito vent’anni di affari illeciti che hanno permesso al 55enne di costruire un vero e proprio impero economico, mascherato dietro attività apparentemente legittime.

Secondo le indagini, coordinate dalla Procura di Bari e avviate nel 2020, l’imprenditore avrebbe reinvestito i proventi del traffico di stupefacenti in ville di lusso, terreni, società edilizie, auto, conti correnti e perfino una barca da diporto. Il patrimonio confiscato comprende 15 fabbricati, tra cui la villa vista mare in cui l’uomo viveva, quattro terreni per oltre 5.000 metri quadrati, quattro società di costruzioni e ristrutturazioni, sei veicoli, un’imbarcazione e undici conti correnti, oltre a quote in un fondo di investimento.

Gli accertamenti patrimoniali del Nucleo Investigativo di Bari – Sezione Misure di Prevenzione hanno dimostrato la sproporzione tra le ricchezze accumulate e i redditi dichiarati, fornendo un quadro indiziario schiacciante sull’origine criminale dei capitali.

La confisca rappresenta – sottolineano i Carabinieri – un risultato di “straordinaria importanza” nella lotta alla criminalità organizzata e alla sua capacità di infiltrarsi nell’economia legale. Un segnale chiaro: colpire i patrimoni illeciti significa togliere ossigeno alle organizzazioni criminali e restituire spazio all’economia sana del territorio.

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