Omicidio Sara Campanella, nel cellulare del killer una foto della vittima: “Ti ucciderò”

Emerge la premeditazione dell’omicidio: l’assassino aveva cercato online le zone vulnerabili del corpo umano e comprato coltelli su Amazon.

Messina – Gli atti depositati dalla Procura di Messina rivelano tutti i terribili dettagli dell’omicidio di Sara Campanella, la giovane studentessa uccisa il 31 marzo scorso all’uscita dal Policlinico di Messina, dopo aver terminato una lezione universitaria. Un femminicidio che presenta tutti i caratteri della premeditazione, come emerso dalle indagini condotte dai carabinieri sotto la direzione del procuratore Antonio D’Amato e della sostituta Alice Parialò.

Sara Campanella
Sara Campanella

Stefano Argentino, che il prossimo 10 settembre andrà a processo con rito immediato, non riusciva ad accettare i continui rifiuti di Sara. Quello che – inizialmente – poteva apparire come un interesse non corrisposto si era trasformato in una vera e propria ossessione, come confermato dalle persone vicine alla vittima. Un’ossessione che lo ha portato a pianificare nei minimi dettagli l’omicidio della ragazza.

Nel telefono dell’imputato i carabinieri hanno fatto una scoperta agghiacciante: una fotografia di Sara Campanella sotto la quale Argentino aveva scritto a chiare lettere “Ti ucciderò”. Una minaccia esplicita che dimostra come l’intenzione omicidiaria fosse maturata già da tempo.

La pianificazione del delitto

Le indagini hanno ricostruito una preparazione meticolosa dell’omicidio. Argentino aveva condotto ricerche specifiche sul web per individuare le zone più vulnerabili del corpo umano. Non solo: aveva anche acquistato dei coltelli su Amazon, sebbene non sia ancora stato accertato se uno di questi sia effettivamente l’arma del delitto, mai ritrovata dagli investigatori.

Sul suo telefono sono stati trovati appunti e annotazioni direttamente collegabili all’omicidio, a conferma di un piano studiato nei dettagli. La Procura ha infatti contestato all’imputato anche l’aggravante della premeditazione, elemento che potrebbe aggravare significativamente la sua posizione processuale.

L’audio che documenta il delitto

Un elemento particolarmente drammatico emerge dall’analisi del telefono di Sara Campanella. La giovane, nel momento in cui è iniziata l’aggressione, è riuscita ad attivare la funzione di registrazione audio del suo cellulare, documentando involontariamente i suoi ultimi istanti di vita.

Il luogo del delitto

L’audio cattura gli ultimi momenti della vittima e potrebbe fornire elementi decisivi per ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio, confermando la brutalità dell’aggressione avvenuta in pieno giorno davanti al Policlinico universitario.

“Nessun angolo buio” nella ricostruzione

L’avvocata della famiglia Campanella, Concetta La Torre, ha commentato con decisione gli sviluppi delle indagini: “Dagli atti di indagine emerge chiaramente la ricostruzione non solo di ciò che è avvenuto quel triste giorno ma anche di ciò che è stato ‘pensato’ e premeditato nei mesi precedenti”.

La legale ha sottolineato come non ci sia “nessun angolo buio, nessuna incertezza, o dubbio alcuno che possa escludere, o mettere in discussione, la piena consapevolezza dell’attività omicidiaria”. Secondo l’avvocata, Argentino ha “premeditato, con lucidità e precisione, un terribile assassinio con inaudita crudeltà”.

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