Garlasco, si valuta di riesumare la salma dell’amico suicida di Sempio

La Procura di Pavia vuole esaminare i profili genetici di chiunque frequentasse l’abitazione dei Poggi. Il mistero del post lasciato da Michele Bertani prima di impiccarsi: “La verità mai nessuno te la racconterà”.

Pavia – Ennesima svolta sul caso Garlasco. Stavolta al centro delle indagini ci sarebbe il suicidio di Michele Bertani, l’amico d’infanzia di Andrea Sempio, oggi formalmente indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. Bertani si è tolto la vita nel marzo del 2016, impiccandosi. Ma prima di morire ha lasciato un post enigmatico sui social: una citazione dei Club Dogo, un gruppo rap milanese: «La verità sta nelle cose che nessuno sa, la verità mai nessuno te la racconterà», scriveva.

Accanto al post, una fotografia scattata all’interno del santuario della Madonna della Bozzola, luogo che oggi, a sorpresa, torna sotto i riflettori. Gli inquirenti, infatti, sospettano che quel luogo, coinvolto in un altro recente scandalo a sfondo sessuale, possa avere qualche legame con il caso Poggi. Un’ipotesi ardita, ma che gli investigatori stanno prendendo in considerazione per fare chiarezza sul delitto.

Il post su Facebook di Bertani, pubblicato prima del suicidio

L’ipotesi di riesumare la salma di Michele Bertani

Secondo quanto riportato da Il Giornale, la Procura di Pavia starebbe valutando la riesumazione della salma di Michele Bertani. L’obiettivo sarebbe quello di confrontare il suo DNA con le tracce biologiche ritrovate nella villetta di via Pascoli, scena del crimine. Si tratta di un passo che nasce dal sospetto, sempre più concreto, che l’assassino non abbia agito da solo. Per questo motivo gli investigatori stanno esaminando a tappeto i profili genetici di chiunque frequentasse l’abitazione dei Poggi all’epoca, tra cui amici, cugini, e conoscenti del fratello della vittima.

L’attenzione su Bertani nasce anche dal suo stretto legame con Sempio. I due erano inseparabili fin dall’infanzia. Ed è proprio nel dolore di questa perdita che emergono nuovi indizi inquietanti.

Le intercettazioni: il monologo di Sempio sull’amico morto

Nel 2017, mentre Andrea Sempio era sotto sorveglianza degli inquirenti, alcune intercettazioni ambientali nell’auto del giovane hanno registrato un monologo disturbante, che sembrerebbe rivolto proprio a Michele Bertani, morto l’anno prima. «Perché ti impicchi, adesso che ti sei impiccato che cosa hai ottenuto? Sei morto, sei morto. Che tutte le caz… le abbiamo fatte insieme dai zero ai diciotto anni», dice Sempio nella registrazione.

Una frase apparentemente confusa, ma che gli inquirenti interpretano come indizio della profondità del legame tra i due. E, forse, anche come possibile spia di un passato condiviso che nasconde segreti più grandi.

Il santuario della Bozzola: un nuovo scenario investigativo

Michele Bertani era un frequentatore abituale del santuario della Bozzola, oggi finito nel mirino della magistratura per un altro caso, quello del presunto ricatto sessuale ai danni dell’ex rettore, don Gregorio Vitali. Secondo l’inchiesta, all’interno del santuario si sarebbero consumati incontri a pagamento, anche con giovani del posto.

Partendo da questi elementi, l’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, ha avanzato una teoria alternativa: Chiara Poggi potrebbe essere stata uccisa per farla tacere su qualcosa che sapeva. Forse una verità scomoda, legata proprio al santuario, ai suoi frequentatori, o a dinamiche ancora tutte da chiarire. Un omicidio, quindi, non passionale né domestico, ma potenzialmente commissionato o legato a un contesto più vasto.

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