L’arresto è stato preceduto da una chiamata dello stesso giovane di Busto Arsizio, che ha chiesto di essere incarcerato: “Fuori nessuno mi aiuta”.
Varese – Un 23enne di Busto Arsizio (Varese) è stato arrestato dai carabinieri per stalking nei confronti della ex fidanzata, una 20enne, dopo averle inviato centinaia di messaggi minatori, tra cui riferimenti inquietanti al caso di Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin. L’arresto è stato preceduto da una chiamata dello stesso giovane, che ha chiesto di essere incarcerato, denunciando una condizione di disagio sociale: “In carcere ho almeno la dignità di avere vitto e alloggio perché fuori nessuno mi aiuta”. Il ragazzo, senza casa né lavoro e con precedenti per maltrattamenti verso la madre e il fratello, comparirà domani davanti al GIP Milton D’Ambra per l’interrogatorio di convalida, assistito dall’avvocato Samuele Genoni.
La relazione tra il 23enne e la 20enne, iniziata a febbraio 2025 – come ricostruisce La Prealpina, si è interrotta il 16 aprile dopo una lite. Dal giorno successivo, il giovane ha iniziato a inviare alla ex centinaia di messaggi minatori. Tra i testi, frasi gravissime come: “Sia chiaro, tu muori, magari tra vent’anni ma ti ammazzo, oggi non ne esci viva” e riferimenti al caso Turetta: “Io comprendo perché tanti ragazzi, come Filippo Turetta, arrivano a compiere certe azioni” e “Non giustifico il gesto in sé ma comprendo e giustifico con tutta la mia forza il motivo”. Questi messaggi, inviati a partire da mercoledì 16 aprile, hanno terrorizzato la giovane, spingendola a denunciare l’ex ai militari.
Le minacce, secondo gli inquirenti, configurano il reato di atti persecutori, caratterizzato da condotte ripetute che hanno generato nella vittima uno stato di ansia e paura. La 20enne ha riferito agli investigatori di aver temuto per la propria incolumità, soprattutto dopo l’escalation delle minacce e l’esplicito riferimento a un caso di femminicidio noto come quello di Giulia Cecchettin.
I carabinieri di Busto Arsizio, allertati dalla denuncia della 20enne, hanno avviato indagini immediate, raccogliendo i messaggi inviati dal 23enne e le testimonianze della vittima. La chiamata del giovane, che ha ammesso le minacce e chiesto l’arresto, ha accelerato l’intervento.