Crollo della discoteca a Santo Domingo: tra le vittime anche lo chef italiano Luca Iemolo

Il 48enne cuoco catanese gestiva un ristorante nella capitale. Morta nell’incidente anche una donna con doppia nazionalità italo-dominicana.

Santo Domingo – Il crollo del tetto della discoteca Jet Set Club, avvenuto martedì sera 8 aprile durante il concerto del cantante dominicano Rubby Pérez, ha lasciato una scia di dolore e devastazione, con un bilancio che sale ora a oltre 200 vittime. Tra queste, due italiani: Luca Massimo Iemolo, chef catanese di 48 anni, e una donna dominicana con doppia cittadinanza.

Il Jet Set Club, locale iconico della capitale dominicana, ospitava centinaia di persone – tra 500 e 1.000 secondo le stime – per una delle sue celebri serate del lunedì, animate dalla musica merengue. Poco dopo la mezzanotte, mentre Rubby Pérez – leggenda del genere, anch’egli tra le vittime – si esibiva, il soffitto ha ceduto improvvisamente. Le cause sono ancora ignote: si parla di possibili difetti strutturali, ma le indagini sono in corso. Tra le macerie, oltre al cantante, sono morti nomi noti come la governatrice di Montecristi, Nelsy Cruz, e gli ex giocatori di baseball Octavio Dotel e Tony Blanco.

Luca Iemolo, che si trovava tra il pubblico, è stato travolto insieme alla donna con doppia nazionalità italo-dominicana, la cui identità non è stata ancora resa nota. I soccorsi, durati oltre 36 ore con più di 370 operatori al lavoro, hanno estratto corpi e feriti – circa 150 – ma per molti, come Iemolo, non c’è stato scampo.

Originario di Catania, 48 anni e padre di due figli, Luca Massimo Iemolo si era diplomato all’istituto alberghiero della sua città prima di costruire una carriera come cuoco. Dopo anni di esperienza in vari locali italiani, si era trasferito da qualche mese a Santo Domingo, dove gestiva un ristorante nella capitale. “Un professionista appassionato, dedito alla cucina con rispetto e amore per i sapori,” lo ricorda il messaggio social del suo locale, il Sarah Restaurant. “Il suo impegno per ogni piatto e il suo spirito di squadra hanno lasciato un segno indelebile.”

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