Luciano Muttoni ucciso a Valbrembo, confessano in due: “Ammazzato per rapina”

Si tratta di un 25enne italiano con precedenti e di un 24enne polacco. Dopo il delitto si erano allontanati con l’auto della vittima ma sabato sera sono stati intercettati dai carabinieri in Brianza.

Bergamo – Ammazzato di botte durante una rapina finita male, colpito più volte con una pistola scacciacani alla testa e finito a calci e pugni. E’ morto così Luciano Muttoni, il 58enne trovato la mattina di domenica 9 marzo esanime nel suo appartamento a Valbrembo, nella Bergamasca. Un omicidio brutale, per il quale i carabinieri hanno fermato due sospettati, che hanno confessato: si tratta di un italiano di 25 anni residente a Bergamo e con precedenti penali, e del complice, un 24enne di origini polacche residente in provincia di Monza Brianza.

Il giallo è stato risolto in un lampo dai militari del Nucleo investigativo di Bergamo, che hanno indagato affiancati dai colleghi della Compagnia di Zogno e dalla stazione di Villa d’Almè, coordinati dalla pm Letizia Ruggeri.

Il primo fermato, l’italiano 25enne, ha reso spontanee dichiarazioni ammettendo  le proprie responsabilità e fornendo anche indicazioni utili al ritrovamento del proprio giubbotto macchiato di sangue, di alcuni documenti sottratti alla vittima e dell’arma del delitto, una pistola scacciacani con cui ha colpito più volte la vittima al capo, oltre ad averla percossa con pugni e calci alla testa, causandole gravi ferite a seguito delle quali la vittima è deceduta.

Il luogo del delitto

Il secondo è stato prelevato questa mattina in una comunità terapeutica in provincia di Monza Brianza dove svolgeva attività di aiuto educatore. Anche lui ha reso spontanee dichiarazioni ai Carabinieri, concordanti con quelle fornite dal complice. Entrambi sono stati fermati per omicidio.

La ricostruzione dell’omicidio

Nell’appartamento di via Rossini, sito in una zona residenziale del tranquillo paesino bergamasco, Muttoni viveva da solo dopo la fine della relazione con la compagna: un trilocale per lui troppo grande, che affittava pubblicizzandolo su Booking e su Facebook, a volte anche a turisti stranieri. Ed è stata proprio la donna, ieri mattina, a contattare la vicina di casa – e non l’assistente sociale, come in un primo momento era trapelato -, allarmata perché lui non rispondeva al telefono. Da cui la macabra scoperta. Il corpo di Muttoni era stato trovato riverso in cucina, sulla testa numerose ferite provocate da un corpo contundente. A ucciderlo sarebbero stati i due, che hanno confessato i dettagli del delitto. Un copione dell’orrore: Muttoni è stato colpito con forza più volte con la scacciacani e poi finito a pugni e calci.

Dopo l’omicidio i due si sono allontanati dalla scena del crimine con l’auto della vittima, alla quale avevano anche sottratto il telefono, alcune carte di credito e pochi contanti. Quindi si sono liberati dei documenti e degli abiti e della scacciacani. I primi sono stati ritrovati dai carabinieri vicino al cimitero di Solza – a una decina di chilometri da Valbrembo -: c’era anche un giubbotto, appoggiato alla rete metallica, sporco di sangue. La pistola è invece riemersa in un campo a Ponte San Pietro, paese a due chilometri di distanza da Valbrembo.

I carabinieri al lavoro nel trilocale dove è stato ritrovato il corpo

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo, sono iniziate subito la mattina di ieri, dopo il rinvenimento del cadavere, con la ricerca dell’autovettura della vittima, una vecchia Golf che i vicini di casa avevano riferito di non notare più, da alcuni giorni, parcheggiata vicino all’ingresso del complesso immobiliare.

Fortunatamente una pattuglia del Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza, nel corso di un controllo, la notte di sabato aveva giusto fermato la Golf a bordo della quale viaggiavano quattro individui sospetti, denunciandoli per la ricettazione del veicolo in uso del quale non erano in grado di giustificare il possesso. Il mezzo era anche stato sequestrato.

Quini la mattina di domenica, dopo il ritrivamento del corpo di Muttoni, i carabinieri hanno esaminato le immagini della video sorveglianza e raccolto informazioni dai testimoni. La conclusione è stata che il presunto autore del delitto era proprio il conducente del veicolo sequestrato dai Carabinieri di Monza la notte precedente. Raggiunto a Monza dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bergamo per essere sentito quale persona informata sui fatti presso gli uffici di quel Comando Provinciale, il giovane ha confessato l’omicidio, riferendo di aver ucciso Muttoni dopo che lui aveva reagito al tentativo di rapina.

A quel punto le indagini si sono concentrate sull’identificazione del complice. Nella corso della notte tra sabato e domenica, diverse persone informate sui fatti sono state ascoltate alla stazione dei Carabinieri di Villa d’Almè. Le loro dichiarazioni hanno permesso, nella mattinata di lunedì, di risalire al secondo indagato, il polacco di 24 anni. Che messo alle strette ha confessato.

Nel pomeriggio di oggi il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Bergamo ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di entrambi i sospettati, che sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bergamo in attesa dell’udienza di convalida del Giudice per le Indagini Preliminari. 

Le indagini proseguono allo scopo di accertare eventuali ulteriori responsabilità a carico di altre persone che potrebbero aver concorso o favorito la commissione del reato.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa