Il 21enne, di cui non sono state rese note le generalità, era stato trovato in preda a un evidente stato di alterazione in una via del centro.
Grosseto – Un pomeriggio di ordinaria emergenza si è trasformato in un episodio di violenza all’ospedale Misericordia di Grosseto, dove un’infermiera è stata aggredita da un 21enne che aveva appena ripreso conoscenza dopo essere stato sedato. Il giovane, soccorso dal 118 in strada per un forte stato di agitazione, si è scagliato contro la donna con calci e pugni, causandole contusioni multiple e un lieve trauma cranico. Un evento che riporta l’attenzione sul fenomeno delle aggressioni al personale sanitario, sempre più frequente nei pronto soccorso italiani.
I fatti si sono svolti nel pomeriggio di ieri. Il 21enne, di cui non sono state rese note le generalità, era stato trovato in preda a un evidente stato di alterazione in una via del centro di Grosseto. Dopo l’intervento del 118, era stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Misericordia e sedato per calmarlo. Ma al risveglio, invece di stabilizzarsi, il giovane è esploso in un raptus di rabbia: è balzato giù dalla barella e ha aggredito l’infermiera che lo stava assistendo, colpendola ripetutamente con violenza.
La donna, una professionista esperta, è stata subito soccorsa dai colleghi, medici e infermieri accorsi per fermare l’attacco. Nonostante lo shock e i colpi ricevuti, le sue condizioni non sono gravi: i sanitari hanno diagnosticato contusioni multiple e un trauma cranico lieve, con una prognosi di sette giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, chiamati dal personale sanitario, mentre il giovane, nuovamente sedato per contenerne l’aggressività, è stato trattenuto in ospedale sotto sorveglianza.
Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato lo stato di agitazione iniziale del 21enne, né se fosse sotto l’effetto di alcol o droghe: gli esami tossicologici, se disposti, potrebbero chiarire le cause del suo comportamento. Intanto, l’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza negli ospedali, un tema caldo in Toscana e in tutta Italia. Solo negli ultimi mesi, la cronaca ha registrato numerosi casi di aggressioni a medici e infermieri, spesso in contesti di emergenza come i pronto soccorso, dove lo stress e l’imprevedibilità delle situazioni possono degenerare.
“È inaccettabile che chi lavora per salvare vite debba temere per la propria incolumità”, ha dichiarato un rappresentante del sindacato degli infermieri Nursing Up, annunciando una richiesta urgente di misure di protezione più efficaci, come la presenza fissa di guardie giurate nei reparti a rischio. Anche l’Asl Toscana Sud Est, che gestisce l’ospedale Misericordia, ha espresso solidarietà alla vittima e annunciato un’indagine interna per ricostruire la dinamica dei fatti e valutare eventuali falle nei protocolli di sicurezza.
L’infermiera, ancora scossa, non ha rilasciato dichiarazioni, ma i colleghi la descrivono come una persona dedita al lavoro, colpita senza motivo mentre svolgeva il suo dovere. Per il 21enne, invece, si attendono gli sviluppi delle indagini dei carabinieri: una volta stabilizzato, potrebbe essere denunciato per lesioni personali e, in base alle circostanze, anche per resistenza o violenza a pubblico ufficiale.
L’aggressione di Grosseto è l’ennesimo campanello d’allarme per un sistema sanitario sotto pressione, dove il personale, già provato da turni massacranti e carenze di organico, si trova a fronteggiare anche il rischio di violenze. Una situazione che richiede risposte rapide, per tutelare chi, ogni giorno, è in prima linea per la salute di tutti.