Sparatoria nel campo nomadi milanese di Chiesa Rossa. Feriti padre e figlio

A colpire sarebbe stato un commando di quattro uomini incappucciati. L’ipotesi di un regolamento di conti tra gruppi rivali interni alla comunità.

Milano – Due uomini feriti da colpi d’arma da fuoco sono stati lasciati ieri sera in due diversi ospedali milanesi. Si tratta di padre e figlio: Marco Deragna, 58 anni, e di suo figlio Kevin, 29 anni.

L’agguato è avvenuto all’interno del campo nomadi di Chiesa Rossa, alla periferia sud della città, dove i due risiedono. I carabinieri, giunti sul posto, hanno rinvenuto una decina di bossoli vicino alla loro abitazione. Non risultano altri feriti. Le prime ricostruzioni fanno ipotizzare un regolamento di conti interno alla comunità. Entrambi i feriti, ricoverati negli ospedali San Paolo e Humanitas, non sarebbero in pericolo di vita.

Secondo alcune testimonianze, a sparare sarebbe stato un gruppo di quattro uomini incappucciati, armati di pistola. Gli aggressori sarebbero giunti sul posto e poi fuggiti a bordo di una station wagon scura. I primi colpi sarebbero stati esplosi vicino alla recinzione del campo, per poi proseguire all’interno. Sul terreno, oltre ai bossoli, sono state trovate macchie di sangue.

I carabinieri hanno raccolto diverse testimonianze tra gli abitanti del campo, ma alcune dichiarazioni sono risultate contraddittorie, facendo ipotizzare un tentativo di depistaggio. Anche la versione degli uomini incappucciati potrebbe non essere del tutto attendibile, motivo per cui gli inquirenti attendono di analizzare le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.

L’ipotesi principale rimane quella di uno scontro tra gruppi rivali. Kevin Deragna, il più giovane dei feriti, era già stato coinvolto in un’indagine per l’omicidio di un altro nomade avvenuto nel 2013 nei pressi dell’ospedale San Raffaele.

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