L’esposto di Fs presentato mercoledì scorso alla Digos della questura di Roma dovrebbe così essere integrato da nuovo materiale.
Roma – Il Gruppo Fs il 15 gennaio “alla luce dell’ennesimo incidente anomalo sulla rete e di un elenco di circostanze altamente sospette”, ha preparato “un esposto denuncia molto dettagliato che ha depositato presso le autorità competenti”. In particolare, viene precisato, “gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi (non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete), il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando più di qualche interrogativo”. E ora, il gruppo corre ulteriormente ai ripari con delle novità.
Più vigilanza nelle stazioni e nei punti “nevralgici” della rete ferroviaria, più telecamere di sicurezza, maggiore presidio dei tecnici di Rfi e Trenitalia, per rendere “più tempestivo” l’intervento in caso di nuove anomalie: dopo l’esposto presentato per i ripetuti “episodi sospetti” registrati nei giorni scorsi da nord a sud d’Italia – evocando così l’ipotesi di possibili sabotaggi Fs si muove. Intanto imperversa la polemica politica: il ministro Matteo Salvini fa sapere: “Stanno indagando la Procura, le forze dell’ordine, perché, per carità, ogni tanto l’incidente può accadere, però avere una serie di eventi, negli orari precisi, in giorni conseguenti qualche dubbio l’ha fatto venire”.
Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, aggiunge: “Penso che ci sia materiale su cui le forze dell’ordine stanno ragionando e lavorando, perché sarebbe gravissimo che qualcuno per fare battaglia politica, per attaccare il ministro Salvini, il segretario della Lega, danneggiasse la giornata di lavoratori, studenti, pendolari, turisti”. Salvini parla ancora più chiaro: “Sarebbe gravissimo se per fare lotta politica o rivolta sociale qualcuno, questo è il sospetto, crei guasti, disallacci, incendi delle cabine: sarebbe gravissimo e mi auguro che si sappia il primo possibile se è così”.
E aggiunge: “Sarà una coincidenza però oggi che il primo giorno dopo la presentazione dell’esposto non c’è stato nessun problema e il tasso di puntualità dei Regionali è stato del 92%. Io tutelo i 92mila lavoratori di Fs che fanno il loro lavoro in condizioni anche difficili. Oggi sulla rete ferroviaria hanno viaggiato 10.100 treni, erano 8.500 un anno fa. Quando hai il massimo dei treni e dei cantieri aperti, qualche disagio ci può essere. Ma se c’è un problema il sabato, la domenica il lunedì e il martedì, è giusto indagare”, ha concluso sul punto il ministro.
Il gruppo Fs ha fatto sapere di aver “pianificato una serie di azioni a protezione dell’infrastruttura e a garanzia della funzionalità”, mettendo in campo “centinaia” di unità di personale operativo. Sotto la lente, in particolare, oltre alle stazioni ci saranno i nodi ferroviari delle città più importanti, che dunque saranno presidiati non solo da tecnici e dipendenti ma anche da nuova videosorveglianza. Ma l’attenzione è concentrata inevitabilmente anche sui principali cantieri in atto. Fs sottolinea “l’incessante lavoro” del proprio personale e di quello dell’indotto per “garantire il servizio nonostante l’elevato numero di cantieri attivi”.
Ad oggi “risultano aperti mediamente 1.200 cantieri al giorno, circa 700 per nuove opere e i restanti 500 per attività di manutenzione della rete. Questi lavori – viene sottolineato – sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi del Pnrr e rendere la rete ferroviaria più moderna, efficiente e sicura”. Accanto a questa attività di “protezione dell’infrastruttura”, Fs ha fatto sapere che “sta fornendo tutti gli elementi utili alle autorità competenti in merito ai guasti e alle anomalie registrate nei giorni scorsi”. L’esposto presentato mercoledì alla Digos della questura di Roma dovrebbe così essere integrato da nuovo materiale che il gruppo starebbe
raccogliendo, sempre per verificare l’ipotesi dei presunti sabotaggi e per capire se oltre agli episodi sospetti già elencati nell’atto – avvenuti su precise arterie ferroviarie, in giorni e orari cruciali per la circolazione, con pesanti ricadute su tutta la rete – possano essercene stati altri.
Un lavoro di verifica che ora spetterà alla procura di Roma, mentre la polemica politica sul caos ferrovie intanto non si ferma, con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che resta nel mirino delle opposizioni.