Il ministro Urso: “Nel 2025 oltre un miliardo di euro per l’automotive”. Tavares torna sulle dimissioni: “Chiusura pacifica e consensuale”.
Roma – Stellantis porterà avanti il piano industriale in Italia “con risorse proprie, senza qualsiasi forma di incentivo pubblico alla produzione”. Lo ha affermato Jean-Philippe Imparato, responsabile europeo dell’azienda. Il cosiddetto Piano Italia “pone il nostro Paese al centro delle strategie di Stellantis“, ha aggiunto. “Ogni stabilimento ha un programma di modelli che arrivano al 2032. Sono confermati gli investimenti che Stellantis effettuerà in Italia: per il 2025 sono previsti circa due miliardi di euro per gli stabilimenti e sei miliardi di euro nello stesso periodo in acquisti da fornitori operanti in Italia”.
Il settore auto “è in una fase di profondi cambiamenti”, per questo “il governo, in un contesto di bilancio difficile, ha compiuto uno sforzo significativo, mettendo a disposizione del comparto e della filiera oltre un miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese nella transizione in corso con gli strumenti di politica industriale”, afferma intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso aprendo il tavolo Stellantis. Il piano Italia di Stellantis, che l’azienda si appresta a illustrare, “dà riscontro alle nostre istanze”, aggiunge il ministro.
A Pomigliano, dal 2028, sarà installata da Stellantis la nuova piattaforma (Stla-Small), sulla quale è prevista la produzione di 2 nuovi modelli compatti. Nello stabilimento campano verrà rafforzato il presidio per la produzione delle vetture mass market con l’estensione della produzione della Panda (detta anche Pandina) fino al 2030, seguita dall’introduzione della nuova generazione dello stesso modello. E’ una delle principali novità del piano illustrato da Jean-Philippe Imparato.
A Melfi, dove è stata installata la piattaforma Stla-Medium, Stellantis produrrà dal 2025 la nuova Jeep Compass, sia elettrica sia ibrida, la nuova Lancia Gamma, la nuova Ds n( e la nuova DS7. Tutti i nuovi modelli saranno anche ibridi, non solo elettrici, triplicando i volumi prodotti. A Mirafiori saranno prodotte la 500 ibrida e la nuova generazione della 500 BeV elettrica, in aggiunta alla prosecuzione dell’attività dei cambi eDCT. Torino sarà, dal primo gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del gruppo. Sarà inoltre la sede di SUSTAINera, centro di sperimentazione e di riciclo del gruppo e consoliderà il Battery Technology Center, attuale sede dell’unico centro al mondo del Gruppo per i test e lo sviluppo delle batterie.
Spogliati dai panni di amministratore delegato di Stellantis, il portoghese si è lasciato andare a qualche dichiarazione sul suo passo indietro. In un’intervista rilasciata al settimanale portoghese Expresso, Tavares ha spiegato tutti i motivi che lo hanno portato a mollare il suo prestigioso e redditizio ruolo. Vi è stata una mancanza di consenso che ha determinato la rottura del rapporto anticipata, ma “la decisione l’abbiamo presa insieme, io e John Elkann, con il quale ho un rapporto estremamente pacifico. È quasi un amico”, ha spiegato Tavares.
Le dimissioni sono state presentate in maniera “pacifica, ponderata e consensuale” al Presidente del colosso italo-francese. Venuta a mancare una uniformità di vedute, la scelta del portoghese è risultata una ovvia conseguenza “per non creare un rischio di disallineamento all’interno della governance dell’azienda“. Secondo molti opinionisti, sulla base del calo di vendite che ha registrato il Gruppo, Tavares ha deciso di mollare dal momento in cui ha capito che i licenziamenti sarebbero stati una naturale conclusione, nel 2025, data la crisi in cui versa il Gruppo.
Resta la preoccupazione dei lavoratori. Almeno per ora, sono salvi i 97 lavoratori di Trasnova per cui erano stati annunciati i licenziamenti. Stellantis si è infatti impegnata alla proroga del contratto di fornitura per un anno con Trasnova, che quindi revoca i licenziamenti. Lo prevede l’accordo raggiunto al tavolo del Mimit. La proroga riguarderebbe anche le aziende di subappalto Logitech, Teknoservice e Csa per cui viene garantita la prosecuzione dell’attività in totale per circa 300 lavoratori. Trasnova, nei prossimi 12 mesi dovrà trovare comunque una soluzione per i propri lavoratori diversificando le attività e utilizzando gli strumenti di legge previsti dalle situazioni di crisi.
Da giorni i lavoratori di Pomigliano d’Arco erano raccolti in presidio per protestare contro la decisione e scongiurare i licenziamenti. Tanto da aver scritto direttamente al Capo dello Stato Sergio Mattarella. “Caro Presidente, ti scrivono i 54 lavoratori della Trasnova che lavorano allo stabilimento Stellantis Gianbattista Vico di Pomigliano d’Arco”. Iniziava così la lettera inviata dai dipendenti della Trasnova a Mattarella per illustrargli lo stato della vertenza e per chiedere un intervento affinché nessun posto di lavoro andasse perso. I lavoratori, nel loro appello a Mattarella ricordavano di essere dal 2 dicembre “in presidio permanente davanti ai sei ingressi della fabbrica” perché Stellantis aveva deciso di “non rinnovare la nostra commessa. Trasnova ci ha mandato le lettere di licenziamento, a fine anno non avremo più certezze per il nostro futuro”, scrivevano.