L’appello a correre ai ripari perché su famiglie non gravi il “peso” del carrello della spesa. “Governo salvi le festività degli italiani”.
Roma – I rialzi dei prezzi dei generi alimentari sono allarmanti per Assoutenti e devono portare il governo a correre ai ripari adottando misure ad hoc per evitare che il Natale degli italiani si trasformi in un salasso.
“I rialzi che stanno interessando il comparto alimentare meritano la massima attenzione – spiega il presidente Gabriele Melluso – I prezzi di Beni alimentari e bevande analcoliche risultano in aumento del +3,2% su anno, con punte del +4,1 per i beni alimentari non lavorati. La conseguenza è che le famiglie tagliano i consumi alimentari, calati in volume complessivamente per 1,6 miliardi di euro nel 2024, al netto dell’inflazione”.
“La situazione dei prezzi – conclude Melluso – rischia di aggravarsi in occasione delle prossime festività, e per questo rivolgiamo un appello al governo affinché salvi il Natale degli italiani adottando al più presto misure mirate a far scendere i listini specie nel settore alimentare“. “Le dinamiche inflazionistiche – commenta anche l’Istat – si concentrano in alcuni settori. Si acuiscono le tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, che registrano una netta accelerazione della loro crescita su base annua, e dei Beni energetici, la cui spinta deflazionistica risulta fortemente ridimensionata. In accelerazione tendenziale anche i prezzi dei Servizi dei trasporti“.
Secondo le stime Istat, inoltre, sale a +2,6% il tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa”, mentre l’inflazione di fondo si attesta a +1,9%. Secondo l’analisi del Codacons, un’inflazione al +1,4% si traduce in un aggravio medio di spesa per la famiglia “tipo” da +460 euro annui, che salgono a +627 euro per un nucleo con due figli. “Estremamente preoccupanti i rialzi per la voce alimentari e bevande analcoliche, che a novembre vola al +3,2%: questo significa che una famiglia media solo per l’acquisto di cibi e bevande deve mettere in conto una maggiore spesa da +202 euro su base annua, che sale a +292 euro per un nucleo con due figli”.
“Sugli aumenti dei prezzi al dettaglio pesano le tensioni sui mercati internazionali delle materie prime, che si ripercuotono in modo diretto sui listini al dettaglio, ma anche aggiustamenti al rialzo legati all’avvicinarsi del Natale, quando cioè le famiglie aumentano i propri consumi – denuncia il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Purtroppo sul fronte dei prezzi assistiamo ad un totale immobilismo da parte del governo, che non ha adottato alcuna misura tesa a calmierare i listini e combattere le speculazioni”.