In 15 domande è stata dichiarata la conduzione di 7 terreni ricevuti in affitto da persona deceduta 27 anni prima della presunta locazione.
Isernia – Un imprenditore agricolo si fingeva affittuario di terreni agricoli per incassare fraudolentemente fondi europei. La Guardia di Finanza di Isernia, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia diretta dal Procuratore Dott. Carlo Fucci, ha concluso una complessa ed articolata attività di indagine che ha consentito di accertare una truffa aggravata finalizzata al conseguimento illecito di contributi europei destinati al settore agricolo.
In particolare, l’agricoltore, nei confronti del quale è stata esercitata l’azione penale per i reati di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” e “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”, ha presentato all’ente pagatore AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) istanze per ottenere contributi comunitari nell’ambito della politica agricola comune (PAC), attestando falsamente la conduzione di numerosi terreni agricoli su territori di alcuni Comuni pentri, di cui non aveva alcuna legittima disponibilità, mediante falsi contratti di affitto, false dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà e false denunce cumulative di conduzione in affitto di terreni agricoli.
Gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Isernia hanno accertato che in ben quindici domande è stata addirittura dichiarata la conduzione di 7 terreni agricoli ricevuti in affitto da persona deceduta 27 anni prima della presunta locazione. L’indagato, attraverso le condotte illecite poste in essere, ha indebitamente percepito dal 2005 al 2023, contributi comunitari non spettanti per un importo totale di circa 20mila euro. Il sistema di frode è stato disvelato grazie ad un’articolata attività investigativa, mediante riscontri effettuati presso il centro assistenza agricolo mandatario e l’Agenzia delle Entrate, e attraverso l’escussione dei legittimi proprietari dei terreni, taluni residenti oltreoceano.
Gli accertamenti documentali condotti, mediante l’interrogazione massiva delle banche dati in uso al Corpo, la disamina dell’enorme mole di carteggio acquisito e le escussioni testimoniali eseguite, hanno permesso di tracciare l’attività illecita posta in essere dal soggetto indagato. I proprietari terrieri interpellati, ignari dell’attività delittuosa perpetrata dall’agricoltore attraverso l’utilizzo dei loro fondi, hanno fornito rilevanti informazioni testimoniali, dalle quali sono emersi plurimi fattori indicanti la falsità delle dichiarazioni attestate dall’uomo circa la sussistenza di contratti di affitto di fondi agricoli.