La sindaca di Assisi ha vinto con oltre il 51 per cento dei consensi, con uno scarto di oltre 5mila voti rispetto a Donatella Tesei.
Perugia – Stefania Proietti è la nuova presidente dell’Umbria. La candidata del centrosinistra, sindaca di Assisi vince con il 51,3% dei consensi, avanti di oltre cinque punti rispetto all’avversaria, Donatella Tesei, ferma a 45,91%. Applausi e clacson suonati a festa per il suo arrivo alla sede del comitato elettorale. La sua è stata una vittoria “di un campo più che largo”, come scrive sul suo sito, che ha messo insieme Pd, M5S, Avs e le liste civiche Umbria domani, Civici umbri, Umbria per la sanità e Umbria futura. “Viva l’Umbria che è tornata in mano agli umbri”: queste le prime parole pronunciate dalla neo-presidente della Regione, appena arrivata al suo comitato elettorale, a Perugia.
“Devo ringraziare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che si è complimentata con me, quindi con tutti voi”, ha affermato la governatrice umbra, rivolta ai presenti nel suo comitato elettorale che però hanno accolto queste parole con numerosi fischi, accennando anche ‘Bella ciao’. “Si è complimentata con tutti voi – ha proseguito Proietti – per la vittoria inequivocabile”. “La nostra è una vittoria – ha detto ancora Proietti – che nessuno aveva previsto. Ci vedono arrivare adesso, vedono arrivare i cittadini. È una vittoria netta sia a Perugia sia a Terni”. Una vittoria con uno scarto di oltre 5000 voti.
“Gli umbri hanno votato in modo diverso. Bene, ne prendiamo atto. Auguro alla nuova presidente di ben governare, nell’interesse dell’Umbria”, ha detto la ormai ex presidente della Regione Donatella Tesei nella sede del suo comitato elettorale. “Questa è una bella regione con grandi potenzialità che devono essere effettivamente salvaguardate” ha aggiunto. “Ringrazio la mia squadra e il mio staff – ha affermato Tesei -, tutti i candidati, nessuno escluso, che hanno fatto una bella campagna elettorale raccontando cosa abbiamo fatto in questi cinque anni difficili per questa regione e quale era il progetto”.
Nata ad Assisi il 5 gennaio 1975 Proietti, cattolica e ambientalista, ha una laurea in Ingegneria meccanica conseguita presso l’Università degli Studi di Perugia seguita da un dottorato di ricerca in ingegneria industriale e un master di II livello in gestione dei sistemi energetici. È ricercatrice universitaria su temi legati alla sostenibilità, al cambiamento climatico, all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili. Dal 2010 è membro del gruppo di studio sulla Custodia del Creato della Conferenza Episcopale Italiana, come referente per le questioni ambientali presso il Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa. Nel 2021 è entrata nel comitato organizzatore di The Economy of Francesco, presieduto da Domenico Sorrentino. Suoi cavalli di battaglia sono la sanità pubblica, l’attenzione per gli ultimi e l’impegno pacifista.
Sposata con due figli maschi, nel 2016 Proietti diventa sindaca di Assisi, sostenuta dal Partito democratico e da due liste civiche. Il suo slogan è ‘prendersi cura’. Riconfermata sindaco al primo turno nel 2021 (con l’appoggio del M5S) e da tre anni Presidente della Provincia di Perugia, si è candidata presidente della Regione Umbria per il centrosinistra unito nel campo largo. Già alle regionali del 2019 era stata proposta da M5S come candidata unitaria del centrosinistra: alla fine, però, la scelta cadde su Vincenzo Bianconi, che uscì sconfitto da Donatella Tesei.
“Desidero rivolgere i miei auguri di buon lavoro ai nuovi presidenti della Regione Umbria, Stefania Proietti, e della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. Al di là delle differenze politiche, auspico una collaborazione costruttiva per affrontare le sfide comuni e lavorare per il benessere e il futuro delle nostre comunità. Un ringraziamento sentito va a Donatella Tesei ed Elena Ugolini per l’impegno, la dedizione e la passione dimostrati in questa competizione elettorale”, scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Vittoria strepitosa, le promesse last minute del centrodestra non hanno ingannato gli umbri. Nessun dubbio fossi tu la candidata migliore”, ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte alla neo presidente dell’Umbria, Stefania Proietti. “Stiamo preparando Nova, siamo in dirittura d’arrivo; non riesco a raggiungerti festeggiare e ad abbracciarti, la Costituente mi blocca a Roma”.
La segretaria del Pd Elly Schlein è attesa a breve a Perugia per raggiungere Proietti. Il centrosinistra agguanta il 2 a 1 nella tornata elettorale d’autunno. Un trionfo in Emilia Romagna con Michele De Pascale. Una vittoria meno larga per Stefania Proietti in Umbria, ma decisiva. Un risultato, quello umbro, incerto fino alla vigilia,
con lo ‘spauracchio Bandecchi’ ad agitare la coalizione progressista che svanisce con il passare delle ore e il consolidarsi dei voti per la candidata sostenuta dal centrosinistra. Un successo particolarmente importante per Elly Schlein. Interno ed esterno. Il Pd vola e la vittoria seda malumori emergenti tra i riformisti dem per la gestione della partita ligure. Resta però aperto il capitolo alleanze. Intanto, il successo non arriva allo stesso modo per tutte le forze del centrosinistra. Il voto in Emilia e Umbria conferma la tendenza della Liguria, la regione persa di un soffio: il Pd cresce e ‘cannibalizza’ gli alleati.
I dem toccano percentuali bulgare in Emilia con il possibile sfondamento ben oltre il 40 per cento, mentre lo spoglio è ancora in corso. E anche in Umbria il Pd è primo partito a quota al 30% staccando di parecchio
Fdi. In entrambe le regioni c’è una crescita consistente dei dem rispetto alle europee. Per gli alleati la musica diversa: leggermente al di sotto del risultato delle europee Alleanza Verdi e Sinistra e, come in Liguria, male i 5 Stelle in calo di consensi rispetto al voto di giugno: era l’8,9 in Umbria contro l’attuale 5% a spoglio in corso e il 7,2 in Emilia contro il 3,6, sempre ovviamente non definitivo. Le liste centriste stanno sull’ordine di un paio di punti percentuali. A differenza della Liguria, persa, in Emilia e in Umbria anche Iv (senza simbolo) era in coalizione. Se ci fossero stati anche in Liguria si starebbe parlando di 3 a 0? Non ci sarà mai la controprova ma l’alleanza ampia vince nelle due regioni in cui si è presentata e Matteo Renzi arriva puntuale come un orologio a sottolinearlo: “Il centrosinistra unito vince. Il centrosinistra diviso perde. Lo dice la matematica da sempre, lo conferma la politica oggi”.