Garante: escludere trasporti, sanità e giustizia dallo sciopero del 29 novembre

Inviato a Cgil e Uil l’invito a esentare questi settori: “Violato il vincolo dell’intervallo di 10 giorni tra le precedenti mobilitazioni”.

Roma – In vista dello sciopero generale del 29 novembre, la Commissione di garanzia ha inviato a Cgil e Uil l’invito a escludere dallo stop i settori trasporti, sanità e giustizia. Per il Garante si tratta infatti di una violazione della regola della rarefazione oggettiva, cioè del rispetto di un intervallo minimo di 10 giorni tra gli scioperi precedentemente proclamati nello stesso settore, e della rarefazione riferita al trasporto passeggeri, che non consente la concentrazione tra mobilitazioni.

Lo sciopero generale è indetto per chiedere di rivedere la manovra di bilancio. Le sigle Cgil e Uil hanno proclamato, per venerdì 29 novembre, una contestazione di 8 ore con manifestazioni territoriali. I sindacati incroceranno le braccia non solo per chiedere di cambiare la Manovra, considerata del tutto “inadeguata” a risolvere i problemi del Paese, ma anche per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.

Il testo della Legge di Bilancio per il 2025, spiegano i sindacati, “conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane e cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi”. La Manovra, rilevano, prevede un aumento dell’indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro nette per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 115 euro nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre nelle tasche degli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 80 euro, e non va meglio per le altre professioni sanitarie.

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