L’imprenditore Usa commenta la sospensione della convalida del trattenimento. Il Csm lo attacca: “Parole inaccettabili e pericolose”.
Roma – Elon Musk interviene ed entra a gamba tesa nel dibattito sul caso italiano dei migranti in Albania. “These judges need to go”, “questi giudici devono andarsene”. L’imprenditore, al fianco di Donald Trump nella vincente campagna elettorale Usa ha commentato su X il post di un utente che riportava la notizia della sospensione della convalida del trattenimento per 7 migranti decisa dalla sezione immigrazione del Tribunale di Roma, che si è anche rimesso alla Corte Ue. I 7 migranti trasferiti in terra albanese, sono già rientrati nella notte a Brindisi. Ai giudici non sono andate giù quelle parole. Il consigliere laico del Csm, Ernesto Carbone, le ha definite “pericolose”.
Il miliardario statunitense ha commentato un post di Mario Nawfal, fondatore e amministratore delegato di Ibc Group, molto influente su X. Così sulla piattaforma social di sua proprietà, ha attaccato senza mezzi termini i giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma, che hanno annullato i trattenimenti dei sette migranti trasferiti in Albania, rinviando alla Corte di giustizia europea per chiarimenti sulla corretta interpretazione delle direttive. “Questi nuovi oligarchi che sfruttano mondi nuovi (come lo spazio, l’etere, i social e le nuove tecnologie) per controllare la politica mondiale sono un pericolo per la democrazia”, ha detto il consigliere del Csm Carbone. “Dopo un’incursione nella politica tedesca oggi il giurista Elon Musk entra in modo violento criticando un potere delle Stato. Tutto questo è inaccettabile ma soprattutto pericoloso”, ha aggiunto.
Non è la prima volta che Musk commenta vicende tutte italiane. Già in passato l’imprenditore si era schierato a sostegno di Matteo Salvini nel processo Open Arms, commentando un post dell’opinionista della destra olandese Eva Vlaardingerbroek: “E’ scandaloso che sia sotto processo per aver fatto rispettare la legge”, aveva scritto il miliardario. “Quel pazzo pubblico ministero dovrebbe essere lui quello che va in prigione per 6 anni, questo è pazzesco”, aveva scritto su X Elon Musk.
Contro il magnate statunitense, per l’ultimo attacco sul caso Albania, anche Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo: “L’Italia e l’Europa non prendono lezioni di democrazia da nessuno, tanto meno da Elon Musk, il cui unico scopo è minare i nostri valori fondamentali, lo Stato di diritto, i principi più basilari delle nostre democrazie, a partire dall’indipendenza della magistratura. Tutte cose evidentemente sconosciute a Musk. Vada a costruire i suoi regimi nello spazio”, ha replicato sui social Gozi. Il portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli, aggiunge che l’attacco di Musk “ai giudici italiani non solo è inaccettabile e un’ingerenza da braccio destro di Trump, ma è il segnale inequivocabile di quello che Musk vuole realizzare, ovvero costruire un’autocrazia tecnologica grazie al suo impero economico per fare a meno della democrazia”, afferma in una nota.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine di un evento al Palazzo di Giustizia di Milano, rispondendo a una domanda dei cronisti sul nuovo stop dei giudici al trattenimento di migranti in Albania, ha replicato: “Credo che sia un tema oggi molto controverso e credo che alla fine una parola decisiva debba arrivare, c’è stato un ricorso alla Corte europea e può darsi che sia quella la sede giusta per definire quello che secondo me è un problema che sarebbe stato meglio non fosse sorto, ma visto che è sorto in qualche modo dobbiamo definirlo”. Per Maurizio Lupi le parole di Musk “sono inopportune perché, addirittura dall’estero, alimentano uno scontro con la magistratura che il Centrodestra non vuole”. Il presidente di Noi Moderati fa notare che “non c’è un conflitto tra poteri dello Stato, tra governo e magistratura nel suo
insieme, semplicemente riteniamo che alcuni tribunali abbiano preso delle decisioni sbagliate e strumentali”.
E i magistrati cosa dicono? “La politica decide le politiche dei flussi migratori. Ma nel farlo non può non tener conto del quadro normativo sovranazionale a cui la disciplina interna deve uniformarsi, ne può lamentarsi del fatto che i giudici facciano il loro dovere”, ha detto in un’intervista a La Stampa il segretario generale dell’Anm Salvatore Casciaro, in merito alla decisione dei giudici di Roma sui migranti in Albania.
“Il giudice, se ritiene che la normativa interna sia incompatibile con quella europea – prosegue Casciaro – ha due strade: disapplicare la normativa interna per incompatibilità con la normativa europea, oppure, in caso di dubbio, sollevare il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia. In questo senso hanno deciso i giudici romani, in linea con quanto fatto da altri uffici di merito come Bologna. Esiste un principio di primazia della disciplina europea, architrave per le corti nazionali dei Paesi membri dell’Unione. La normativa europea in materia di migrazione è sovraordinata rispetto a quella nazionale”.