Il ricordo del governatore veneto nei giorni dell’anniversario dell’omicidio della 22enne uccisa dall’ex fidanzato l’11 novembre del 2023.
Venezia – “A distanza di un anno, il dolore è ancora vivo ed è uno stato d’animo che si fa ancora più acuto ogni volta che la cronaca ci mette di fronte a un nuovo caso di femminicidio, che una donna viene uccisa o anche solo maltrattata in nome di un malinteso e innaturale senso di proprietà, di un’incapacità di porsi di fronte alla parità di genere”. Con queste parole il presidente del Veneto, Luca Zaia, ricorda Giulia Cecchettin la ventiduenne vittima dell’ex fidanzato l’11 novembre 2023, a un anno dall’assassinio.
“Ma l’orrenda dinamica dell’omicidio di Giulia Cecchettin – prosegue Zaia – ha segnato la vita stessa della nostra comunità come pochi altri, ha tracciato una linea di demarcazione nella consapevolezza sociale oltre la quale nessuno, di fronte a certe situazioni, può più far finta di non vedere, di non sapere. In questo anniversario rinnovo l’abbraccio del Veneto a papà Gino, alla sorella e al fratello, partecipando al loro inesauribile dolore”. “Ho conservato un ricordo vivo – sottolinea il presidente veneto – dell’intervento del papà al funerale, sono rimasto colpito dal fatto che tanto dolore non impedisse di lasciare spazio ai propositi di dare un senso all’esecrazione suscitata da una simile tragedia, di cogliere un messaggio da cui la società possa crescere e maturare”.
Oggi come ieri, prosegue Zaia, “mi sento al suo fianco. Mentre la Giustizia sta facendo il suo corso riguardo le specifiche responsabilità in un avvenimento così tanto efferato e triste, grazie a papà Gino ha preso corpo la Fondazione Giulia Cecchettin, che ha tra i suoi propositi il potenziamento del ruolo educativo di scuola e famiglie ai fini di un radicale cambiamento culturale. Un grande messaggio perché nessuno può sottrarsi all’interrogativo sul perché nella nostra comunità possano accadere simili tragedie. È l’unico modo per
capire che tra gli uomini c’è ancora chi non trova modo di affermare una superiorità se non nella convinzione che le donne sono inferiori. Un nuovo passo a livello culturale – conclude Zaia – può solo venire con l’impegno di tutti e lo dobbiamo a Giulia e alle tante come lei”.
E proprio in queste ore è stato diffuso dalla trasmissione “Quarto Grado” un video inedito sul ritrovamento del corpo di Giulia. Un orrore scoperto passo dopo passo. La trasmissione mostra immagini esclusive che documentano l’arrivo degli inquirenti nel bosco prossimo al lago di Barcis in Friuli Venezia Giulia, dove era nascosto il corpo della 22enne. Gli indizi sparsi – Il video mostra l’avvicinamento a un pendio scosceso e il ritrovamento di oggetti coperti da foglie e rami. Dal fazzoletto di carta insanguinato ai sacchi neri dell’immondizia usati per nascondere il corpo fino ad un mocassino e al libretto a fumetti “Anche i mostri si lavano i denti”: il bosco si trasforma nell’ultima scena del delitto consumato ore prima a oltre 150 chilometri di distanza, in un parcheggio nell’area industriale di Fossò.