Migranti: resort di lusso per agenti in Albania per 9 milioni, nuova polemica

Ancora proteste dopo lo scontro seguito alla decisione del tribunale di Roma di ordinare il rimpatrio dei primi stranieri trasferiti nei centri.

Roma – Da quando è iniziata l’operazione Albania con l’apertura dei centri per i migranti del governo le polemiche non si sono mai spente. Prima la sentenza del Tribunale di Roma che ha rimandato indietro i migranti e la stesura del decreto sui ‘Paesi Sicuri’. Po l’interrogazione parlamentare per avere informazioni sulle procedure di appalto per costruire quei centri. Procedure che, ha voluto chiarire il ministro Matteo Piantedosi hanno seguito le “disposizioni del codice delle leggi antimafia, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’UE”. Sul rischio di infiltrazioni criminali nella costruzione dei centri il “Ministero della Difesa – ha aggiunto il ministro – ha rappresentato che la Direzione tecnica competente, in linea con le previsioni legislative, ha effettuato tutti i controlli, coniugando la inderogabilità delle disposizioni antimafia con la salvaguardia della celerità delle procedure”. E ora le polemiche sui costi.

Vitto e alloggio in resort a 4 e 5 stelle sul mare, con spiaggia privata, centro benessere, piscine e utilizzo esclusivo del ristorante. È il trattamento previsto per i “295 operatori delle Forze di Polizia, impiegate nei servizi connessi all’attuazione” del protocollo con l’Albania e alla gestione dei due nuovi centri per migranti, per una somma complessiva di quasi 9 milioni di euro in un anno. A tanto ammonta la spesa disposta al Viminale, come emerge dai documenti del Dipartimento della Pubblica sicurezza – visionati da LaPresse – relativi all’aggiudicazione del “servizio di ‘alloggiamento in camere singole alberghiere con ristorazione e servizi connessi’ per la durata di 12 mesi, al costo unitario giornaliero omnicomprensivo di euro 80″ e “per una spesa massima stimata di euro 8.897.200″.

Una nuova bufera si è abbattuta sull’operazione Albania. La convenzione è firmata per “dodici mesi – per le esigenze connesse al funzionamento dei citati centri di accoglienza Shengjin e Gijader”, si legge e “l’importo unitario giornaliero del servizio” comprende “alloggiamento in camera singola, ristorazione e servizi connessi”. L’opposizione torna così all’attacco.

“L’affaire dei cpr in Albania si profila ogni giorno di più come uno scandalo nazionale voluto dal governo Meloni e gestito dalla mano del ministro dell’interno Piantedosi. A questo punto immaginiamo che pur di non perdere la faccia, sono anche disposti a continuare a perdere soldi degli italiani”, accusa Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera. Mentre secondo Alfonso Colucci, capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali, parla a LaPresse di “un’operazione di propaganda in Albania” e sottolinea che “le Forze di Polizia hanno bisogno di ben altro, ovvero di un aumento degli stipendi, di dotazioni tecniche, dell’ampliamento degli organici. I cittadini reclamano maggiore sicurezza e presidi di legalità, non meritano di dover pagare i docufilm del governo Meloni”.

La premier “Giorgia Meloni ha sbagliato tutti i conti anche sui Centri di detenzione per migranti in Albania. I 9 milioni di euro per l’alloggio degli agenti delle Forze dell’Ordine impiegati nei centri albanesi sono una parte del conto che gli italiani stanno pagando per questa cruenta pagliacciata propagandistica”, rincara la dose il segretario di +Europa Riccardo Maggi, facendo un conto complessivo dell’operazione “di un miliardo di euro pagato dagli italiani. Un immane, inumano e illegale spreco di soldi pubblici”. Dal centrodestra non replicano sulla questione pur continuando a difendere l’intesa con Tirana. “L’immigrazione incontrollata è arrivata con i governi di centrosinistra che si sono girati dall’altra parte senza affrontarla e oggi danno la colpa a questo governo. Invece di aiutarci su un progetto intelligente, come quello dell’Albania, il centrosinistra chiede all’Europa una infrazione contro l’Italia e alla fine a pagare saranno i cittadini”, afferma il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo.

Nella polemica si inserisce infine anche il sindacato di polizia penitenziaria Uilpa: a fronte del trattamento riservato agli agenti di Polizia – è la denuncia del segretario generale Gennarino De Fazio – il ministero della Giustizia “continua a tenere gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, impiegati nella gestione del penitenziario a Gjadër, in strutture prefabbricate, poste al piano superiore degli uffici del carcere raggiungibile da una scala esterna (tipo scala di emergenza), in camera multipla, senza gli arredi più elementari, con un’unica TV sostenuta da due banchi simil scolastici (neppure a rotelle!) e installata in una ‘sala relax’ (sic!) allestita, parrebbe, con sedie provenienti dal Cpr”.

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