Rientrano i 12 migranti dall’Albania, ma il Governo non molla: “Pronti nuovi trasferimenti”

La motovedetta della Guardia Costiera è arrivata a Bari. Lunedì nuovo cdm per varare un Decreto Legge. Centrodestra sulle barricate.

Bari – E’ approdata al porto di Bari dall’Albania la motovedetta della Guardia Costiera con a bordo i dodici migranti del centro italiano di permanenza di Shengjin. Venerdì la sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato il loro trattenimento all’interno del centro di Gjader. Approderanno a Bari e saranno portati alò Cara. Sebbene la loro richiesta di asilo sia stata già respinta, i migranti – tutti provenienti dal Bangladesh e dall’Egitto – avranno 14 giorni di tempo per fare ricorso.

Il governo, però, non arretra e da quanto si apprende sarebbe già previsto un nuovo trasferimento in settimana. La premier Giorgia Meloni, del resto, era stata inequivocabile e si era espressa subito contro i giudici di Roma, proprio nelle stesse ore in cui Salvini si scagliava contro quelli di Palermo per il processo Open Arms. «È molto difficile – sostiene la premier – lavorare quando si ha anche l’opposizione di una parte di quelle istituzioni che dovrebbero aiutarti a rispondere ai problemi di questa nazione. Penso che la decisione dei giudici di Roma sia una decisione pregiudiziale».

La premier per lunedì ha convocato un consiglio dei ministri per varare un decreto legge operativo sin dall’indomani che dovrebbe, tra l’altro, rendere norma primaria l’indicazione dei Paesi sicuri, e non più secondaria, come è invece il decreto del ministro degli Esteri, di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l’elenco.

La premier, del resto, sulla questione è stata inequivocabile: “Gli italiani mi hanno chiesto di fermare l’immigrazione illegale: farò del mio meglio per limitare l’immigrazione illegale di massa. Mi dispiace che in un momento nel quale tutta l’Europa guarda con interesse a qualcosa che sta facendo l’Italia, noi tentiamo come sempre a metterci da soli i bastoni tra le ruote, ma è un tema che si risolverà presto”.

Anche la Lega sale sulle barricate. Stamattina Matteo Salvini ha convocato con massima urgenza un Consiglio federale della Lega, comunica una nota del Movimento, dopo “l’attacco all’Italia e agli italiani sferrato da una parte di magistratura politicizzata”.

“Nei prossimi giorni – prosegue la nota – la Lega presenterà nei comuni italiani mozioni per ribadire la necessità di difendere i confini, mentre sabato 14 dicembre e domenica 15 dicembre ci saranno gazebo in tutte le città italiane in vista della sentenza Open Arms in agenda a Palermo il giorno 20 dicembre. Per Salvini, “chi impedisce di difendere i confini mette in pericolo il Paese”.

Forte anche la reazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che tuona: “La reazione della politica non è stata contro la magistratura ma contro il merito di questa sentenza che non condividiamo e riteniamo addirittura abnorme. Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di altissima politica. Prenderemo dei provvedimenti legislativi”.

Parlando con i cronisti a margine di un convegno a Palermo, il ministro ha rincarato la dose: “Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere come quella di definire uno Stato sicuro deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare. Noi rispondiamo al popolo, se il popolo non è d’accordo con quello che facciano noi andiamo a casa. La magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente politiche”. 

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa