Questura mobilitata con le forze dell’ordine per l’incontro sportivo del 14 ottobre e il corteo pro Palestina annunciato per lunedì alle 17.
Udine – A luglio era scoppiata la polemica politica quando il Comune di Udine, per bocca del sindaco Alberto Felice De Toni, aveva comunicato di aver deciso di non concedere il patrocinio alla partita di calcio Italia – Israele, valida per la Nations League, che si terrà lunedì 14 ottobre allo Stadio Friuli. Ma a ridosso della partita il Comune di Udine fa dietrofront e decide di concedere il patrocinio. La decisione è stata comunicata dal primo cittadino dopo che qualche settimana fa si era espresso contro, sostenendo la necessità di mantenere una posizione equidistante. Un modo soft per uscire dall’impasse? Fatto sta che a Udine si registra un clima di tensione, con la minaccia e la paura di contestazioni violente e scontri in vista dell’incontro.
La Questura in questi giorni ha previsto una serie di riunioni con i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine per definire le linee guida per garantire la sicurezza. L’incontro sarà a porte aperte, ma gli ingressi allo stadio saranno controllati minuziosamente da 450 steward e attorno alla struttura sarà istituita una zona rossa, off-limits fin da domani sera. L’obiettivo è far sì che il corteo della manifestazione pro Palestina prevista per lunedì alle 17, che partirà da piazza della Repubblica, non raggiunga lo stadio Friuli ed evitare anche che possano esserci infiltrati tra il pubblico. Nel corteo confluiranno gli aderenti a un’ottantina di associazioni. In più il clima si è accentuato con il recente attacco di Israele all’Unifil e alle basi italiane.
“In questi mesi abbiamo lavorato a fondo per costruire un’occasione di dialogo e di pace associata alla partita e finalmente possiamo annunciare di esserci riusciti”, ha spiegato il sindaco De Toni annunciando la concessione del patrocino all’evento sportivo, dopo averlo negato qualche settimana fa. Una situazione che è stata sbloccata dall’associazione ‘Rondine- Cittadella dello Sport’ che negli scorsi giorni era intervenuta sulla questione con una lettera aperta sul quotidiano “Avvenire”, nella quale aveva invitato l’amministrazione comunale udinese a ripensarci, considerando la partita un’occasione di promozione del dialogo e della pace. Una proposta che è stata fatta propria dal primo cittadino che insieme all’associazione toscana, da anni in prima linea su questi temi, promuoverà prossimamente un momento di incontro tra le parti con il sostegno anche della FGCI e del Ministero dello sport, che in queste settimane hanno lavorato anche loro per sbloccare la situazione.
Nonostante la buona volontà di tenere un clima di pace però le tensioni restano alte e sotto la lente delle forze dell’ordine c’è la minaccia di una situazione che potrebbe degenerare e sfuggirgli di mano.