Bologna, riciclavano proventi criminali in attività commerciali: due arresti [VIDEO]

Nel mirino un imprenditore calabrese e un campano legato alla camorra: 16 indagati, sequestri per 2 milioni e perquisizioni in Germania.

Bologna –  Riciclavano proventi della criminalità organizzata in attività commerciali. Un imprenditore calabrese e un campano sono finiti nel mirino dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, che insieme al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), con il supporto operativo dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di diverse città italiane e la cooperazione di Eurojust e dell’Unità I-CAN di Interpol, stanno eseguendo l’ordinanza di applicazione di misure cautelari. L’operazione coinvolge le province di Bologna, Padova, Mantova, Latina, Napoli e Crotone, con perquisizioni anche in Germania.

Il provvedimento riguarda due principali indagati: un imprenditore di origine calabrese residente a Bologna e una persona di origine campana, ritenuta legata a organizzazioni criminali di stampo camorristico. Insieme ad altri 14 soggetti, sono indiziati di vari reati, alcuni aggravati dal cosiddetto “metodo mafioso”, tra cui riciclaggio, usura, estorsione, malversazione di erogazioni pubbliche, reati legati agli stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.

L’indagine, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, ha svelato che l’imprenditore calabrese ha beneficiato di anomali finanziamenti da soggetti vicini a consorterie criminali. Tali somme, spesso elargite in contanti o tramite operazioni finanziarie simulate, venivano poi reimpiegate per l’acquisizione di società, immobili e auto di lusso. Il denaro veniva successivamente ripulito tramite la collaborazione di imprenditori locali che emettevano fatture per operazioni inesistenti.

Gli investigatori hanno anche ricostruito una posizione patrimoniale sproporzionata dell’imprenditore rispetto ai suoi redditi dichiarati, portando al sequestro di beni, tra cui quote sociali, immobili e compendi aziendali per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. Tra i beni sequestrati figurano alcune società che gestiscono locali rinomati nel centro storico di Bologna.

Le operazioni sono accompagnate da perquisizioni in Italia e in Germania, con l’ausilio di unità cinofile antidroga e l’impiego dei baschi verdi.

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