Aveva definito la premier, allora parlamentare “neonazista nell’anima”. Il Tribunale di Bari ha accolto la richiesta della Procura.
Bari – Il filologo e storico Luciano Canfora, imputato per diffamazione aggravata nei confronti della premier Giorgia Meloni, ad aprile scorso era stato rinviato a giudizio. Ora finisce tutto in una bolla di sapone: il giudice monocratico del tribunale barese ha emesso la sentenza di ‘non luogo a procedere’ nei confronti di Canfora, dopo che la premier nei giorni scorsi ha rimesso la querela. L’avvocato difensore dello storico, Michele Laforgia, ha comunicato l’accettazione della rimessione della querela.
I fatti risalgono all’11 aprile 2022, quando la presidente del Consiglio era parlamentare dell’opposizione e il premier in carica era Mario Draghi. Canfora, invitato a parlare nel liceo scientifico ‘Enrico Fermi’ della città pugliese, nell’ambito di un incontro sul conflitto russo-ucraino, definì Meloni “neonazista nell’anima”, “una poveretta”, “trattata come una mentecatta pericolosissima”. Per questo era stato querelato e poi rinviato a giudizio.
Oltre a ritirare la querela, la presidente del Consiglio aveva anche revocato la costituzione di parte civile, nella quale aveva inizialmente chiesto un risarcimento da 20mila euro.