Terrorismo, in manette 22enne egiziano: voleva colpire una chiesa di Bergamo [VIDEO]

Il giovane inneggiava alla Jihad, celebrava l’11 settembre e faceva proselitismo sul web. Nelle foto social imbracciava armi. Tra i nemici aveva individuato anche gli “israeliani ebrei”.

Bergamo – Inneggiava alla Jihad e faceva proselitismo sul web, pianificando un attentato alla basilica di Sant’Alessandro di Bergamo. Un giovane di 22 anni, di origini egiziane, è stato arrestato stamani per nell’ambito di un’inchiesta antiterrorismo della Digos tra Bergamo e Brescia. Eseguite anche diverse perquisizioni in città. 

L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Brescia, è stata condotta dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione/Ucigos e dalle Digos di Brescia e Bergamo. 

Il giovane, ha spiegato il procuratore capo di Brescia Francesco Prete in conferenza stampa, era in Italia da pochi mesi e con un permesso di soggiorno in scadenza. Lavorava in una pizzeria proprio davanti alla chiesa di Sant’Alessandro, che aveva messo nel mirino. Per il Gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, l’egiziano ha dimostrato di voler programmare un atto fortemente violento e pericoloso, che si inserisce nel quadro di una personalità dalle posizioni estremamente radicali e con una ideologia intrisa di esecuzioni cruente, sparatorie.

Grazie alle evidenze investigative, la Procura ha rilevato infatti come il giovane si sia costantemente impegnato nella condivisione ed esaltazione sul web di contenuti apologetici riguardanti l’IS e la Jihad Islamica Palestinese e la pratica del martirio. I contenuti postati, peraltro, si sono progressivamente connotati per una peculiare forma di radicalizzazione che coniuga la matrice religiosa con un profondo sentimento antisemita, hanno spiegato gli inquirenti.

Oltre a messaggi di propaganda dello Stato islamico, inneggianti alla jihad, al martirio ed all’uso della violenza e messaggi celebrativi della ricorrenza dell’11 settembre, il giovane aveva pubblicato anche foto personali mentre imbracciava armi.

«L’indagato – riferisce la Polizia – profila pure la figura di Masih al-Dajjal (l’Anticristo), che secondo la dottrina islamica apparirà nel “Giorno del Giudizio” nell’Islam, precisando che in quella circostanza musulmani e cristiani si uniranno in una lotta per combattere un terzo nemico, che viene indicato negli “israeliani ebrei”, ma che, una volta sconfitti gli ebrei, i musulmani combatteranno i cristiani».

Tra gli atti dell’inchiesta spunta un’intercettazione che per gli inquirenti è determinante per dimostrare la volontà del giovane di passare all’azione. Nell’intercettazione, ha spiegato ancora il procuratore capo Prete, il giovane parla con un amico e dice: “In questi 2 o 3 giorni ero al lavoro, il posto dove lavoro è al piano terra, le finestre erano aperte, c’erano delle persone davanti alla chiesa vestite di nero e io ero in piedi con un coltello in mano. Ho pensato se questo coltello entra nel corpo di un umano… “Che faccio, e esco non esco?”.

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