Il senatore: “Abbiamo rasentato il non-sense. Ormai si mette nero su bianco, frustrazione per critiche ricevute da organi di informazione”.
Palermo, 30 settembre 2024 – “Abbiamo rasentato il non-sense. Ormai si mette nero su bianco, con avvertenze e non velate intimidazioni, la frustrazione per delle critiche ricevute dagli organi di informazione”. In una nota Raoul Russo, senatore e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, interviene sulla recente delibera del Comune di Partinico.
Delibera, spiega, “con la quale ci si appella al diritto nella sua forma più astratta, è di fatto un lungo documento dal quale emerge chiaramente la minaccia verso il dissenso, soprattutto a mezzo stampa. Non casualmente lo stesso Ordine dei Giornalisti di Sicilia ha stigmatizzato tale atto pubblico, rivelandone il sottofondo intimidatorio. Una delibera, in estrema sintesi, con la quale si dà incarico agli uffici di reperire un legale per far cessare la [presunta] diffamazione a mezzo stampa, reti televisive e web”.
E ancora, critica Russo, “in tanti anni di politica militante e istituzionale non avevo mai assistito a tali forme di ‘intimidazione preventiva’ (come osserva l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia) nei confronti del pensiero critico, da qualunque parte esso provenga. È un provvedimento emotivo, rabbioso ed avventato nello stesso tempo, che nella sua forma si manifesta anche come avventato, poiché già esistono le leggi a difesa dell’immagine e della persona fisica o pubblica che sia, senza l’approvazione di un atto deliberativo. Chi amministra e fa politica deve preventivare la possibilità di un pensiero critico nei propri confronti, nel rispetto dei codici, anche deontologici, ma legittimo come dissenso o spunto di riflessione“.
La libertà, conclude il senatore Fdi, “non è certo l’offesa o la delegittimazione gratuita, ma è nel suo principio fondativo e costituzionale, ‘diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’ (art. 21). Fa specie assistere a tali allestimenti istituzionali che nuocciono all’idea di politica intesa come partecipazione, cedendo il passo a un atteggiamento pubblico dal sapore teatrale”.