Parma, truffava promettendo finanziamenti della BCE a fondo perduto: ai domiciliari

La Gdf ha ricostruito il sistema fraudolento posto in essere dal 2020 al 2023. Giro d’affari per oltre 1 milione e 750mila euro.

Parma – Arresti domiciliari per un cittadino residente nella provincia di Parma per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e di auto-riciclaggio. Il provvedimento è stato emesso dopo le indagini dei finanzieri di Parma che ha ricostruito un presunto sistema fraudolento posto in essere, dal 2020 al 2023, da 5 indagati in associazione tra loro.

Le vittime erano indotte a sottoscrivere falsi contratti di finanziamento con l’intestazione di un Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE) di Praga. Il sistema escogitato consisteva nella promessa di finanziamenti a fondo perduto per 300mila euro, elargiti dalla Banca Centrale Europea per l’emergenza pandemica COVID-19, erogazioni ottenibili a seguito del versamento di una quota di 15mila euro a titolo di associato al consorzio.

L’uomo avrebbe impartito direttive sulle modalità di raccolta delle illecite provviste a titolo di associazione al consorzio e sulla documentazione da predisporre a due indagati, residenti rispettivamente in provincia di Venezia e Bari, che a loro volta si interfacciavano con ulteriori due procacciatori di clienti.

Naturalmente il Gruppo Europeo di Interesse Economico non era in alcun modo inserito nel sistema di istituzioni finanziarie europeo e l’identità dell’ente era usata solo per rendere credibile la documentazione amministrativa sottoposta ai consorziati.

I finanzieri di Parma hanno scoperto che l’indagato avrebbe omesso di dichiarare al fisco il profitto dell’attività illecitamente perpetrata, totalizzando un’evasione di imposta pari a quasi 490 mila euro nel 2020 ed quasi 210mila nel 2021. Somme ora sequestrate per complessivi quasi 700 mila euro. I finanzieri hanno sottoposto a vincolo cautelare reale 6 immobili siti in Parma e provincia, quale valore equivalente alla somma oggetto di evasione fiscale. Il promotore dell’associazione avrebbe accumulato sui conti correnti proventi illeciti per oltre 1 milione e 750 mila euro, reinvestendoli in una società attiva nel settore del noleggio di autovetture a Parma, nella sottoscrizione di una polizza di assicurazione vita e per l’acquisto di 5 immobili siti in provincia di Parma e un immobile a Milano, concessi in locazione a terzi.

Tali unità immobiliari, unitamente a ulteriori 2 immobili e a quote di una società ungherese di proprietà dell’indagato, sono stati conferiti nel 2022 in un trust intestato a terzo soggetto, conoscente dell’indagato, al fine di “schermare” il patrimonio immobiliare illecitamente accumulato. In tal modo, le condotte speculative finalizzate ad ostacolare l’identificazione dei proventi della presunta truffa e della ipotizzata evasione fiscale, contestate a titolo di auto-riciclaggio, hanno permesso il reinvestimento nel circuito dell’economia legale di oltre 725mila euro.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa