Per il governatore del Veneto gli animali sarebbero responsabili del degrado di argini e canali. Ma l’organizzazione a tutela degli animali non ci sta.
Roma – Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dichiara guerra a tassi, volpi, istrici e nutrie che a suo vedere sarebbero i responsabili del degrado degli argini di fiumi e canali, contribuendo alle disastrose conseguenze di alluvioni e inondazioni di questi giorni. A sua volta l’Oipa dichiara guerra al governatore: “Per Zaia questi animali, scavando tane, indebolirebbero le infrastrutture idrauliche, e pertanto ha invocato l’eradicazione totale di queste specie”, afferma l’Organizzazione internazionale protezione animali.
Ricorda l’Oipa che “la posizione di Zaia riflette una misura simile adottata nella Provincia di Ravenna, dove lo scorso anno è stato siglato un accordo per l’eradicazione di tali animali, con un budget di 76 mila euro diviso tra il 2023 e il 2024, destinato all’Ambito territoriale di caccia (Atc) per la cattura e gestione delle specie”. Per questo l’Oipa ha “espresso il proprio dissenso, sostenendo che il vero problema alla base dei disastri causati dalle inondazioni non siano le specie animali, ma piuttosto la malagestione del territorio“. L’associazione animalista evidenzia come le cause principali siano “le infrastrutture idrauliche mal mantenute, la cementificazione e la mancata manutenzione di fiumi e canali”.
Secondo l’organizzazione, “stanziare fondi per l’eradicazione degli animali è una scelta errata e non risolve le vere problematiche legate al degrado del territorio, che sono responsabilità dell’uomo”. Oipa critica inoltre “l’uso dei fondi per attività come l’acquisto di proiettili, armi, trappole, e per le operazioni di smaltimento delle carcasse, sottolineando che tali iniziative non risolveranno il problema idraulico, che necessita di interventi strutturali più profondi”.