Blitz Gdf sul litorale romagnolo: scoperti 400 lavoratori irregolari ed evasione fiscale

L’operazione ”Free Job” ha svelato il sistema illegale utilizzato dalle società in violazione delle normative in materia di occupazione e mercato del lavoro.

Rimini – Si è conclusa l’operazione Free Job, avviata dai militari del Comando provinciale e culminata con l’accertamento di molteplici violazioni alla normativa sul lavoro e successivamente proseguita per i necessari approfondimenti di natura fiscale.

L’attività, in una prima fase, ha riguardato 6 strutture alberghiere dislocate lungo la riviera romagnola ed una con sede a San Martino di Castrozza (TN) a cui 2 società – una con sede legale a Potenza e sede amministrativa in Bellaria e l’altra con sede in Roma – somministravano sistematicamente lavoratori in assenza di apposita autorizzazione. Le indagini hanno fatto emergere, dietro un’apparente regolarità
formale, un sistema di distacco di manodopera in violazione delle normative in materia di occupazione e mercato del lavoro che ha coinvolto ben 444 lavoratori irregolari, di cui 40 completamente in “nero”.

È stato accertato che la manodopera, sebbene regolarmente assunta dalle due società somministratrici, veniva successivamente fornita ad altre quattro imprese operanti nel settore turistico-alberghiero, senza la stipula di contratti di appalto, svolgendo, di fatto, le attività di un’Agenzia per il Lavoro, ma abusivamente. Complessivamente, ai trasgressori, sono state comminate sanzioni amministrative che possono arrivare ad un massimo di oltre 292 mila euro.

Il sistema abusivo scoperto ha inoltre rivelato l’illecita somministrazione da parte della società capitolina di
ulteriori 2.786 lavoratori impiegati presso 5 imprese con sede a Roma e Milano, che è stata oggetto di
segnalazione ai Reparti del Corpo competenti per territorio. Nel corso della stessa operazione sono stati svolti anche approfondimenti di natura fiscale nei confronti di 2 società operanti nel Comune di Bellaria (RN), di cui una somministratrice di manodopera e l’altra gerente tre strutture ricettive, risultate entrambe “evasore totale” ovvero sconosciute al fisco.

Al riguardo l’attività ispettiva intrapresa ha consentito di constatare elementi positivi di reddito non dichiarati per circa 600 mila euro, ritenute non versate per oltre 200 mila euro, violazioni all’IVA per oltre 100 mila euro ed una base imponibile IRAP sottratta a tassazione per circa 600 mila euro.

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