Il magistrato di Bergamo sotto accusa per frode processuale: non avrebbe gestito correttamente la conservazione dei 54 reperti di Dna.
Bergamo – Il gip di Venezia Alberto Scaramauzza si è riservato di decidere se riaprire o archiviare il procedimento in cui la pm di Bergamo Letizia Ruggeri è accusata di frode processuale e depistaggio nell’inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio. L’udienza di ieri, durata circa quattro ore, è stata dedicata alla discussione delle parti. In aula erano presenti sia Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio della ginnasta tredicenne di Brembate di Sopra sia la magistrata che, per la difesa del muratore, non avrebbe gestito correttamente il trasferimento e la conservazione dei 54 reperti di Dna dall’ospedale San Raffaele di Milano all’Ufficio corpi di reato del tribunale bergamasco. Il giudice è chiamato a decidere se archiviare, come chiesto dalla Procura, o riaprire il caso.
Oggetto della disputa è la conservazione dei 54 campioni di Dna – estratti dagli abiti di Yara e contenenti la traccia mista di vittima e carnefice – spostati dal frigorifero dell’ospedale San Raffaele all’ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo. Un cambio di destinazione che – avendo interrotto la catena del freddo (i reperti erano conservati a 80 gradi sotto zero) – potrebbe aver compromesso il materiale biologico e la possibilità di nuovi esami. Il trasferimento sarebbe stato deciso dal pm Letizia Ruggeri senza aspettare il provvedimento della corte d’Appello di Bergamo, giudice dell’esecuzione, ignorando l’allarme dei carabinieri sul rischio di deterioramento dei campioni di materiale genetico e pregiudicando in questo modo la possibilità di un giudizio di revisione che la difesa da tempo persegue.
L’inchiesta sulla morte di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate scomparsa a ottobre del 2010 e ritrovata in un campo, senza vita, a febbraio 2011, è piena di punti oscuri. Tanto da far finire la pm Letizia Ruggeri sotto indagine, per la scelta, contestata dalla difesa, di spostare 54 campioni di dna – la cui esistenza è stata a lungo negata – di fatto provocandone la distruzione. Da meno 80 gradi a temperatura ambiente: impossibile salvarli. La pm è finita sotto indagine dopo l’archiviazione disposta dal gip Alberto Scaramuzza nei confronti del presidente della Corte d’Assise e della funzionaria dell’ufficio corpi di reato del tribunale di Bergamo, iscritte a seguito di una denuncia per frode processuale e depistaggio presentata a Venezia dai legali di Massimo Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo per la morte di Yara.
Il gip ha dunque trasmesso gli atti per approfondire la posizione di Ruggeri, per la quale è stata però chiesta l’archiviazione. Una decisione che potrebbe cambiare il corso della vita di Bossetti.