Si introducono misure per far fronte ai danni ad allevamenti e coltivazioni, dal granchio blu alla Xylella, sulla ex Ilva e caporalato.
Roma – Con 148 voti favorevoli e 71 contrari l’Aula della Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva, convertendolo in legge, il Dl Agricoltura che nel primo pomeriggio di ieri aveva già ricevuto la fiducia di Montecitorio. Il provvedimento, di 15 articoli, che reca “disposizioni per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale” ha ottenuto il sì delle forze di maggioranza, contrarie le opposizioni .
Il testo approvato dalla Camera, che contiene un insieme di norme a sostegno dell’economia agricola e ittica, è stato rafforzato durante il passaggio parlamentare al Senato; sono state introdotte misure a tutela del lavoro e di contrasto al caporalato. Il provvedimento prevede, tra l’altro, una stretta alla installazione di impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli, sono previste misure sulla ex Ilva con l’introduzione di una norma a tutela dei futuri acquirenti dei compendi aziendali. Si prevedono quindi misure per far fronte ai danni ad allevamenti e coltivazioni, dal granchio blu alla Xylella.
Il decreto agricoltura, ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nell’Aula della Camera, “nasce da un confronto ampio e costante tra le forze di maggioranza ma anche con parte delle forze di opposizione per affrontare problemi emergenziali”, da “alcuni fenomeni siccitosi” alla “peste suina africana”. “Inoltre, abbiamo rafforzato, insieme alla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, le azioni a contrasto del caporalato e contro le pratiche sleali per chi compra prodotti agricoli sottocosto, perché le eccellenze del nostro made in Italy devono essere legate non solo alla qualità indiscussa delle produzioni agricole italiane, ma anche alla dignità dei lavoratori agricoli.
Critiche le opposizioni. “Votiamo in realtà su un decreto omnibus – ha dichiarato la deputata dem Antonella Forattini – che non dà risposte strutturali al comparto agricolo che soffre da troppo tempo: l’emergenza climatica e la peste suina non sono arrivate adesso ma voi continuate a rincorrerle tardivamente. E solo adesso vi accorgete della siccità che attanaglia le regioni del Sud dopo l’inefficacia dei 14 mesi di commissariamento che non hanno prodotto risultati apprezzabili”.
Il dl Agricoltura fissa a 15 milioni la cifra prevista dal Fondo di solidarietà nazionale per gli interventi sulla siccità in Sicilia e a 8 milioni quella riservata ai danni causati dalle frane provocate dalle alluvioni in Emilia Romagna, Toscana e Marche. La gestione delle risorse sarà in mano a Agricat, il fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni procurati alle produzioni agricole da eventi climatici. Nel decreto trova spazio l‘ex Ilva: via libera a 150 milioni da trasferire all’amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia “per garantire la continuità operativa degli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale e la tutela dell’ambiente.