Elezioni Francia, dal Pd alla Lega: le reazioni all’esito del voto della politica italiana

“La destra si può battere”, dice la segretaria dem Elly Schlein. Gioiscono anche Bonelli e Fratoianni, centrodestra spiazzato.

Roma – Il voto in Francia ha colto di sorpresa la politica italiana che si è trovata a commentare risultati sorprendenti a partire dagli exit poll. È trapelata da subito l’incertezza per la mancanza di una maggioranza assoluta, ma in pochi potevano aspettarsi il risultato che si sta delineando. Esulta il centrosinistra mentre dal centrodestra filtra cautela. La segretaria del Pd Elly Schlein, ovviamente, parla di un “risultato straordinario per la sinistra unita e una bella risposta di partecipazione. La destra si può battere”. Tra i primi a commentare l’esito degli exit poll in Francia il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, del Pd. “Vive la Republique!”, ha scritto su X, aggiungendo una bandiera dell’Europa e una della Francia.

Enrico Letta, ex premier ed ex segretario dem, ora presidente dell’Istituto Jacques Delors, ha postato l’emoji di due mani che formano un cuore, una bandiera della Francia e una dell’Europa. Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, scrive che “il Risentimento Nazionale non passa. In Francia, in Europa”. Antonio Misiani, responsabile economico del partito, sui social scrive: “La Francia ha scelto. Oggi è un bel giorno per l’Europa libera, democratica e antifascista”. Anna Ascani, deputata e vicepresidente della Camera, commenta: “Il Fronte repubblicano francese ferma l’onda nera della destra estrema. Una bella notizia per la Francia e per l’Europa!”. Lia Quartapelle, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, scrive invece: “Evviva la Francia! Guardando i risultati, Meloni ha di che riflettere”.

Dal campo del centrosinistra esulta per i primi risultati il deputato di Avs Angelo Bonelli che cita sui social cita i versi della Marsigliese e aggiunge: “Dedicato a Meloni e Salvini! Grande risultato rosso-verde di NFP! Uniti si vince, avanti in Italia per un’alleanza democratica, antifascista, progressista ed ecologista”. Gli fa eco Nicola Fratoianni: “In Francia il Nuovo Fronte Popolare vince le elezioni e salva la Repubblica dall’assalto dell’estrema destra. Intanto per stasera è una bellissima notizia. E anche una indicazione di speranza”. “La grande partecipazione del popolo francese premia la proposta popolare e progressista di chi non ha mai avuto dubbi sulla pace, sulla difesa dei diritti sociali e sulla tutela dei più fragili. Un segnale di spinta democratica che oggi parla all’Europa intera”, ha scritto su X il leader del M5s Giuseppe Conte.

“Ottimo aver chiuso la strada alla Le Pen. Bene la tenuta di Macron. Ma formare un governo e governare non sarà facile”, è invece il commento sui social del leader di Azione Carlo Calenda. Per Matteo Renzi il risultato è positivo: “Fermata l’estrema destra. Il centro riformista decisivo oggi in Francia come nel Regno Unito qualche giorno fa. Un segnale di speranza per la politica europea. Ora vediamo che governo nascerà ma intanto Macron ha vinto la prima partita”. Atmosfera diversa nel centrodestra. Il senatore della Lega Claudio Borghi, commentando i primi exit poll sulle alle elezioni legislative francesi, dice: “Loro votano sempre. Lasciando la Francia a un ammucchione dominato dalla sinistra hanno regalato la vittoria alle presidenziali alla Le Pen. Capolavoro al contrario di Macron. Adesso buona fortuna con la procedura di infrazione da far gestire a Melenchon. Povera Francia”.

Jean-Luc Mélenchon

Poi aggiunge: “Attendiamo a braccia aperte Rn tra i Patrioti e costruiamo finalmente la vera alternativa a questa Ue marcia”. Anche il deputato della Lega Alberto Bagnai è critico: “Pare quindi che l’austerité la farà la gauche. Non è uno scenario pessimo: la Francia è in ritardo su di noi di tredici anni, e recupererà. Quando avrà recuperato, si sbarazzerà del macellaio dal grembiule rosso”. Il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi, commenta: “L’alta partecipazione al voto è un fatto molto positivo, ma la debolezza delle proposte politiche e le alleanze costruite non su un progetto politico, ma sul principio ‘tutti contro uno’ porta all’ingovernabilità ed ora anche la Francia la sperimenterà”.

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