Vaccini, l’idea della Lega subito bocciata. Lorenzin “Lo stop è una vera follia”

La proposta di Borghi di cancellare l’obbligo non piace: Lupi “Una sciocchezza”. Forza Italia: “Noi pro vax”. Pd all’attacco: “pericolosa”.

Roma – La proposta della Lega di cancellare l’obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni e i minori stranieri non accompagnati ha scatenato le polemiche in modo trasversale, dall’opposizione alla maggioranza. Tutto è iniziato dalla presentazione di due emendamenti al decreto sulle liste di attesa in sanità, all’esame del Senato, in cui si chiede di depennare la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale per i bambini e la legge del 2022 che ha reso obbligatorio l’inserimento dei dati delle prestazioni nel Fascicolo sanitario elettronico. La prima firma è quella del senatore Claudio Borghi.

Si fa riferimento in particolare ai vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella, che secondo l’emendamento non sarebbero più obbligatori ma ma solo “raccomandati“, a differenza di quanto prevede oggi la legge del 2017. Si chiede di “tornare allo stato ‘ex ante’, ovvero togliere l’obbligo dei dodici vaccini, e tornare a quattro obbligatori, e otto consigliati”, ha spiegato il senatore Borghi alle agenzie stampa. “Siamo gli unici in Europa, insieme alla Francia, ad avere una cosa del genere. Non mi pare che i risultati siano fantastici – lamenta -: chi non voleva farli fare ai figli non va all’asilo e non mi sembra una buona idea”.

Claudio Borghi

“Io ritengo che gli obblighi non siano la soluzione. C’è un motivo- ha aggiunto – per cui sono una ‘extrema ratio’ in tutto il mondo. Il morbillo è una malattia pericolosa: se tu lo presenti come pericoloso e consigli il vaccino, la gente lo fa, se obblighi i genitori a fare 12 vaccini di fila alla fine non li fanno”. Un’altra richiesta contenuta negli emendamenti è quella di consentire che i bambini che non sono stati vaccinati per queste quattro patologie possano comunque essere iscritti alle scuole per l’infanzia (comprese quelle private non paritarie).

Per quanto riguarda invece l’eliminazione dell’obbligo di inserimento dei dati vaccinali nel Fascicolo sanitario elettronico, Borghi spiega che si tratta “una specie di ‘opt out’. Ci sono stati 250mila persone che hanno scelto di non riversare i propri nazionali pre 2020, significa che un po’ di richiesta c’è. Il garante della privacy ha fatto osservazioni molto severe su come vengono trattati i dati sanitari. Il fascicolo può esser grande comodità, io personalmente intendo lasciare i miei dati lì, penso sia utile in caso di ricovero, ma se qualcuno non vuole è giusto che abbia la possibilità di scegliere”.

Vaccini antinfluenzali

Un muro di polemiche si è sollevato dalle opposizioni nei confronti degli emendamenti. “Una vera e propria follia”, la liquida Beatrice Lorenzin, madre della legge del 2017 che Borghi punta ad abolire. “Sono solo farneticazioni antiscientifiche da parte di chi pensa di poter lucrare su qualche voto no vax”, ha detto l’ex titolare della Salute Roberto Speranza. Per Raffaella Paita (Iv)  la proposta è “folle”. Per il M5s si espone Andrea Quartini: “Basta con questo populismo da strapazzo”. Ma anche dal centrodestra la notizia è stata accolta in maniera tiepida.

“La libertà di non vaccinarsi non può ledere il principio della sicurezza sanitaria di tutta la popolazione”, nota Raffaele Nevi di FI, spiegando che il partito “valuterà e approfondirà, ascoltando sempre la scienza, senza drammi né impostazioni ideologiche”. Netto Maurizio Lupi: eliminare l’obbligo vaccinale “è una sciocchezza scientifica che avrebbe conseguenze pericolose e non fa parte del programma di governo che punta alla tutela dei minori e dei più fragili, sia in campo sanitario sia in quello economico e sociale”.

Dal 2017, sono dodici i vaccini obbligatori per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni in Italia: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenza e tipo b, anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Il rispetto degli obblighi vaccinali diventa un requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia. Prima della legge Lorenzin, erano diventate obbligatorie le vaccinazioni contro la difterite (1939), la poliomielite (1966), il tetano (1968) e l’epatite B (1991).

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