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Ancora nessuna traccia di Claudio Togni, l’operaio inghiottito dall’Adda

Quinta giornata di ricerche del tecnico bergamasco di 58 anni caduto nel fiume mentre stava lavorando su un canale scolmatore all’altezza della diga di Concesa.

Milano – Ancora nessuna traccia di Claudio Togni, il 58enne operaio di Paladina, nel Bergamasco, caduto venerdì nell’Adda mentre stava lavorando alla diga di Concesa. L’uomo, sposato e padre di due figli, è molto stimato tra i colleghi per la sua esperienza e professionalità.

Le ricerche sono in corso ormai da cinque giorni e hanno visto coinvolti l’elicottero dei vigili del fuoco di Malpensa, i sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano, il Nucleo Saf dei vigili del fuoco di Bergamo, i vigili del fuoco di Gorgonzola e Treviglio e i sommozzatori volontari di Treviglio. Dapprima è stata perlustrata la zona tra Capriate San Gervasio, Trezzo e Vaprio. Ora che si è ridotta la portata del fiume, i sommozzatori dei vigili del fuoco potranno cercare anche più in profondità.

Il giorno dopo la scomparsa i funzionari dell’Ats di Milano hanno tentato diverse simulazioni per cercare di ricostruire l’accaduto. Un tecnico della diga ha ripetuto le manovre di Togni, che era impegnato nella chiusura dello sbarramento. Nello specifico, Togni stava posizionando dei panconcelli che vengono messi e tolti in base al flusso di acqua che si vuole far passare.

Secondo quanto testimoniato dai colleghi, Togni indossava correttamente l’imbracatura ma avrebbe perso l’equilibrio durante un passaggio di moschettoni. È quindi scivolato a nord dello sbarramento e, nonostante le grate, è riuscito ad attraversarlo trascinato dalla corrente fortissima. Inizialmente, avrebbe provato a nuotare, ma la corrente era troppo forte e l’ha inghiottito, facendolo scomparire tra le rapide.

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Ultima modifica: 2 luglio ore 18.36

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