AMELIA – DUE COGNATE INNAMORATE HANNO PAGATO CON LA VITA LA LORO CONFESSIONE

Entrambe le donne avevano confessato ai propri mariti, i fratelli Pietro e Roberto Lo Giudice, una relazione adulterina. Poco dopo sparivano entrambe senza lasciare tracce.

Amelia – Barbara Corvi avrebbe fatto la stessa fine della cognata Angela Costantino: rapita, ammazzata e sciolta nell’acido. Entrambe avevano tradito i rispettivi mariti.

Dopo quasi 12 anni c’è stata una svolta nella vicenda della scomparsa di Barbara Corvi, 35 anni, mamma di due ragazzi, di cui non si avevano più notizie dal 27 ottobre 2009.

I carabinieri di Terni, il 30 marzo scorso, hanno arrestato con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere il marito della donna, Roberto Lo Giudice, 40 anni, ferramenta di origini calabresi.

Roberto Lo Giudice

Le indagini, coordinate dal procuratore Alberto Liguori, erano state riaperte l’estate scorsa quando a seguito della ricostruzione degli spostamenti di Lo Giudice durante quel maledetto 27 ottobre 2009, di concerto con le verifiche sui tabulati telefonici e le audizioni di testimoni, il magistrato chiedeva ed otteneva un’ordinanza di custodia cautelare per il marito di Barbara Corvi.

La donna aveva confessato al coniuge una sua relazione adulterina e quattro giorni dopo spariva come un fantasma dalla sua casa di Montecampano di Amelia. Al mattino moglie e marito avevano svolto diverse commissioni presso un ufficio postale, una banca e una compagnia di assicurazioni a Narni scalo.

L’uomo aveva prelevato anche 30mila euro (frutto di incassi del negozio di ferramenta che gestiva con la moglie) dal conto cointestato. Barbara era poi rientrata a casa mentre Roberto sarebbe tornato intorno alle 13.49. Alle 15, e dopo aver telefonato al figlio, Roberto Lo Giudice si sarebbe trovato a casa in compagnia di Barbara perché i due sarebbero stati visti insieme dalla sorella di lei.

Barbara Corvi

Dalle 16 in poi dei coniugi Lo Giudice si perdevano le tracce. Alle 16.54 e alle 17.38 l’uomo telefonava due volte al suo commercialista con il quale aveva fissato un incontro a cui avrebbe dovuto partecipare anche Barbara. L’appuntamento con il fiscalista saltava mentre un conoscente di Lo Giudice incontrerà il ferramenta in un bar di Fornole, frazione di Amelia, tra le 17.30 e le 18.

Anche una vicina di casa, tra le 16 e le 17.45, riferirà di non aver visto nessuno dei Lo Giudice uscire di casa, nonostante l’uomo riferisse il contrario.

Dalle 16 alle 17.30-18 c’è un “buco nero” negli spostamenti di Roberto Lo Giudice, dunque che cosa avrebbe fatto il ferramenta in quel lasso di tempo? Avrebbe rapito e ucciso la moglie per poi scioglierne il cadavere nell’acido? L’ipotesi della Procura andrebbe in questa direzione.

La casa di Amelia da dove Roberto avrebbe portato via Barbara verso un luogo imprecisato

L’omicidio dunque si sarebbe consumato per gelosia ma pare anche per problemi economici legati all’attività commerciale ormai compromessa. Nei giorni successivi alla scomparsa qualcuno aveva inviato ai figli della donna sparita una cartolina spedita da Firenze con su scritto: sto bene, voglio stare un po’ da sola, baci mamma.

Il redattore della missiva rimaneva sconosciuto ma la calligrafia pare non fosse affatto di Barbara Corvi. Una cosa però è certa: i due da mesi non perdevano occasione per litigare furiosamente sino a quando Barbara, il 23 ottobre del 2009, non confessava apertamente al marito di essersi innamorata di un certo Carlo con il quale aveva intenzione di rifarsi una vita.

Il movente passionale sembra dunque scontato ma non sarebbe il solo. Lo Giudice, dal carcere, ha fatto scena muta davanti al Gip Simona Tordelli collegata in teleconferenza assieme al procuratore capo Alberto Liguori. Gli avvocati Giorgio Colangeli e Cristiano Conte assicurano che Lo Giudice in seguito parlerà.

Il procuratore Alberto Liquori con i carabinieri durante la conferenza stampa

Stesso destino di Barbara Corvi era toccato, il 16 marzo del 1994, alla cognata Angela Costantino di 25 anni, madre di 4 figli, sposata con Pietro Lo Giudice, pregiudicato, fratello di Roberto. L’uomo si trovava in carcere a Palmi quando la moglie, incinta di un quinto figlio, spariva da casa come Barbara e come lei innamorata di un altro uomo.

Una delle tante manifestazioni per conoscere la verità sulla sorte di Barbara Corvi

I due fratelli Lo Giudice riferiranno agli inquirenti la medesima versione dei fatti: mia moglie è fuggita di sua volontà. Il 2 febbraio 2015 verranno condannati gli assassini di Angela Costantino: il cognato Bruno Stilo e il nipote Fortunato Pennestri. Tutto in famiglia.

 

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