Colpo alla ‘ndrangheta vibonese, 14 arresti [VIDEO] [TUTTI I NOMI]

La cosca aveva rialzato la testa dopo un cruento scontro con un clan rivale. Gli interessi economico-criminali arrivano fino in Piemonte, Svizzera e Germania.

Vibo Valentia – Nonostante i colpi subiti nel recente passato a seguito di una serie di inchieste giudiziarie che l’hanno colpita, la cosca di ‘ndrangheta ricompresa nel “locale dell’Ariola”, ha saputo riorganizzarsi e proseguire la propria operatività nell’area delle “Preserre” vibonesi, allungando i propri tentacoli economico-criminali in Piemonte, Abruzzo, Svizzera e Germania.

E’ il quadro che emerge dall’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e svolta dai carabinieri del Ros che questa mattina ha portato all’arresto in tutta Italia di 14 persone (13 in carcere e una ai domiciliari) indiziate di associazione di tipo mafioso armata, omicidio plurimo, concorso esterno in associazione mafiosa, e altri gravi reati, aggravati dalle modalità e finalità mafiose, quali estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi.


Nelle carte dell’antimafia viene ricostruito l’attuale assetto del sodalizio criminale così come si è venuto a delineare al termine di un cruento scontro con altro gruppo, nell’alternanza degli equilibri
criminali, anche con riti di affiliazione avvenuti durante lo stato di detenzione, a dimostrazione della perseverante capacità di penetrazione della ‘ndrina all’interno degli istituti carcerari.


L’indagine si è avvalsa delle dichiarazioni fornite da alcuni collaboratori di giustizia, corroborate dai relativi riscontri, e ha visto attivarsi gli strumenti della cooperazione internazionale, tra cui la Squadra Investigativa Comune con le autorità elvetiche, e con il coordinamento di
EUROJUST e quello di EUROPOL.

Gli investigatori ritengono di aver fatto luce sul il triplice omicidio di mafia, commesso il 25 ottobre 2003 a Gerocarne (VV) e noto come “Strage dell’Ariola”, inserito all’interno di una lunga faida sanguinosa tra famiglie rivali che si contendevano l’egemonia criminale sul territorio.
Nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati vengono contestati numerosi episodi di estorsione, coltivazione di sostanze stupefacenti, concorrenza illecita, turbata libertà degli incanti, rapina, reati in materia di armi, aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Contestualmente, all’esecuzione della ordinanza cautelare si è dato esecuzione a numerosi decreti di perquisizione nei confronti di ulteriori soggetti per i quali si è ipotizzato il coinvolgimento nelle vicende illecite investigate, alcuni dei quali dimoranti in altre regioni del territorio nazionale (Abruzzo e Piemonte) e taluni anche in Svizzera.

TUTTI I NOMI DEGLI INDAGATI:


Luciano Barone, classe 1974 di Atri (Teramo)
Cosimo Bertucci, classe 1974, di Vibo
Francesco Bertucci, classe 1973, di Vibo
Cristian Domenico Capomolla, classe 1988, di Acquaro
Francesco Capomolla, classe 1983, di Gerocarne
Giuseppe Chiera, classe 1988 di Soriano
Francesco Antonio Ciconte, classe 1996, di Soriano
Gaetano Emanuele, classe 1975, di Gerocarne
Domenico Fusca, classe 1981, di Dasà
Giorgio Galiano, classe 1975, di Vibo
Sandro Ganino, classe 1984, di Acquaro
Cosmo Damiano Inzitari, classe 1977, di Acquaro
Rinaldo Loielo, classe 1995, di Soriano
Angelo Maiolo, classe 1984, di Acquaro
Francesco Maiolo, classe 1979, di Acquaro
Francesco Maiolo, classe 1984, di Acquaro, residente a Brandizzo (To)
Luca Marano, classe 1979, di Chieti
Filippo Monardo, classe 1996, di Soriano
Nicola Antonio Papaleo, classe 1959, di Rosarno
Rodolphe Pinto, classe 1962, nato in Francia, residente a San Salvo (CH)
Vincenzo Pisano, classe 1994, di Soriano
Francesco Sorleto, classe 1979, di Acquaro
Pasquale Rottura, classe 1994, di Acquaro
Francesca Silipo, classe 1985, di Acquaro
Francesco Tarzia, classe 1982, di Acquaro
Giuseppe Taverniti, classe 1977, di Vibo, residente a Brandizzo (TO)

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