Alla Camera il centenario del discorso di Giacomo Matteotti, le celebrazioni [VIDEO]

Anche una mostra dedicata a “Matteotti parlamentare”. Il ricordo e la standing ovation per l’interpretazione di Alessandro Preziosi.

Roma – Dallo stesso scranno in cui interveniva Giacomo Matteotti, l’attore Alessandro Preziosi, al termine delle celebrazioni dell’Aula della Camera, ha letto un brano dell’ultimo discorso del deputato socialista. Un posto che da oggi non sarà mai più occupato. Si tratta del celebre discorso, pronunciato 100 anni fa, in cui Matteotti denunciò in Parlamento le violenze fasciste alle elezioni del 6 aprile del 1924. “Crediamo di rivendicare la dignità domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla giunta delle elezioni”, la conclusione del discorso letto dall’attore, accolto dalla standing ovation dell’Aula. 

Cento anni dopo, a Montecitorio la ricorrenza è stata celebrata con una mostra allestita in Transatlantico dedicata a “Matteotti parlamentare” e una cerimonia celebrativa in emiciclo con l’introduzione del presidente, Lorenzo Fontana, e la partecipazione del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. In Aula presenti il presidente del Senato, Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il vicepresidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso. A seguire la cerimonia a Montecitorio oltre 300 studenti. La Camera dei Deputati per l’occasione ha ristampato il libro dei discorsi parlamentari.

Le celebrazioni di Matteotti alla Camera

“Oggi la Camera dei deputati onora Giacomo Matteotti, uno dei padri  della nostra democrazia, vittima dello squadrismo fascista. Esattamente 100 anni fa, dallo scranno di quest’Aula dove è stata apposta una targa in  suo ricordo, Giacomo Matteotti pronunciò il discorso che gli sarebbe costato la vita.  A perenne ricordo del suo sacrificio, questo scranno non sarà più assegnato ad alcun  deputato”. Così il presidente della  Camera, Lorenzo Fontana, aprendo la cerimonia.  “In quella seduta – aggiunge Fontana – egli domandò l’annullamento in blocco dell’elezione dei deputati di maggioranza, denunciando il clima di intimidazioni e  violenze in cui si erano svolte le elezioni politiche del 6 aprile”.  

Denunciò inoltre in modo dettagliato i “brogli e le falsificazioni compiuti dai fascisti nei seggi elettorali di tutto il Paese. Il suo intervento fu continuamente interrotto da vivissimi rumori e proteste, come riportato dal resoconto stenografico della seduta. Matteotti sedeva in Parlamento dal 1919 in rappresentanza della sua terra, il Polesine. Si era distinto per la sua instancabile attività in Aula e nelle commissioni, soprattutto sui temi a lui più cari: la scuola, l’amministrazione, il bilancio dello Stato – ha proseguito Fontana – aveva a cuore in particolar modo la tutela delle classi più deboli, che voleva emancipare economicamente e culturalmente. Passava ore e ore in Biblioteca a preparare i suoi interventi alla Camera, sempre ben documentati e puntuali”. 

Alessandro Preziosi legge il discorso di Matteotti

La premier Meloni, in una nota diffusa da Palazzo Chigi ha puntato l’attenzione sul fatto che “Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni“. “Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso – ha detto – ucciso da squadristi fascisti per le sue idee. Onorare il suo ricordo è fondamentale per ricordarci ogni giorno a distanza di 100 anni da quel discorso il valore della libertà di parola e di pensiero contro chi vorrebbe arrogarsi il diritto di stabilire cosa è consentito dire e pensare e cosa no. La lezione di Matteotti, oggi più che mai, ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico”.

Per le senatrici a vita Elena Cattaneo e Liliana Segre, nel “ricordare un uomo che riassumeva e fondeva i valori del socialismo, della democrazia, della giustizia, dell’eguaglianza, della solidarietà, della difesa della dignità del Parlamento, sottolineano che il suo esempio rappresenta un “modello per l’Italia che, dal suo antifascismo e dal suo coraggio civile e personale, trasse forza e fiducia per rinascere finalmente alla Democrazia e alla Libertà“. Cattaneo e Segre ripercorrono le fasi drammatiche di quel 30 maggio di cento anni fa, di quel discorso in Aula alla Camera che segnò il destino di Matteotti. “Lo stenografico di quella seduta – osservano – va letto e conosciuto da tutti, a partire dai giovani nelle scuole. Non ha nulla di polveroso, di lontano da noi”.

Un’immagine di Matteotti a Montecitorio

“Le parole, gli argomenti basati su fatti precisi che il deputato socialista offrì all’Aula raccontano come si consumò l’aggressione brutale e sistematica al processo elettorale di una democrazia liberale. I fatti narrati, anche quelli più minuti connessi agli ostacoli alla raccolta firme, alla presentazione delle liste, o quelli legati alla impossibilità dei rappresentanti di lista delle opposizioni di presenziare ai seggi, testimoniano l’esercizio della violenza politica diffusa nel Paese, che ebbe l’effetto di ridurre la volontà popolare a un guscio vuoto a uso e consumo del potere”, concludono le senatrici a vita.    

E ancora Elly Schlein, segretaria del Pd all’uscita da Palazzo Montecitorio dopo l’evento legato al centenario dell’omicidio Matteotti: “A 100 anni è importante ricordare la figura di uno straordinario uomo politico proveniente da una terra poverissima. Nel suo impegno antifascista ha portato con sé la fatica dei braccianti. Siamo molto legati al suo esempio nella difesa libertà. Ci lascia un’eredità. Non c’è un prima e un dopo il fascismo. Il fascismo è sempre stato sin da sempre prevaricazione della libertà e metodo violento”.

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