La vitamina B17 non si può somministrare negli Usa per la cura contro il cancro ma sono sempre di più i medici che la prescrivono ed i pazienti che pare la utilizzino con successo. Una bufala o un grande affare mancato per le multinazionali del farmaco?
Roma – La vitamina B17 può curare il cancro. E’ quanto afferma il dottor Giuseppe Nacci, medico nucleare. Lo si sa da quasi due secoli. Nel 1830, infatti, due scienziati francesi Pierre Jean Roubiquet e Bonfron-Chariad, purificarono per la prima volta una vitamina che si trova nel nocciolo di albicocca, a cui diedero il nome di Amigdalina o vitamina B17, un glicoside cianogenetico che durante la digestione libera acido cianidrico (cianuro) altamente tossico. Nel 1845 la rivista medico-scientifica francese “Gazzette Medicale de Paris” descrisse il primo caso di terapia con la vitamina B17 per la cura del cancro, ad opera del medico russo Th. Inosmetzeff, professore dell’Università Imperiale di tutte le Russie di Mosca.
La terapia fu eseguita su una donna di 48 anni, con estesa metastasi da cancro ovarico. Nel 1845, ben 11 anni dopo l’inizio della terapia metabolica con Amigdalina, la donna era ancora viva. Nel 1950, un ricercatore americano Ernest Krebs, iniziò a curare di nuovo il cancro con questa vitamina. La fece bollire, evaporare in alcool e decantare in piccoli cristalli bianchi. La ribattezzò “Laetrile”. Questo trattamento non essendo supportato, pare, da prove scientifiche, è stato descritto nella letteratura come un esempio di ciarlataneria. Senza entrare nel merito della querelle scientifica, tuttavia la cronaca non può essere sottaciuta.
Le multinazionali non potendo registrare la vitamina B17, né rivendicare l’esclusiva, iniziarono una lunga campagna denigratoria contro i semini amari di albicocca contenenti Amigdalina riuscendo a persuadere la popolazione americana della loro supposta pericolosità. Negli anni ’70, sempre negli Usa, la notizia che la vitamina B17 potesse risultare efficace nel trattamento del cancro riprese di nuovo a diffondersi. Le multinazionali si mobilitarono di nuovo, puntando sul fatto di considerare la vitamina B17 un farmaco, che doveva essere registrato prima che il suo uso venisse ufficialmente approvato.
Il presidente Richard Nixon fu sommerso da migliaia di petizioni di cittadini tanto che il suo consulente, Benno Schmidt, fu incaricato di consultarsi con i migliori oncologi americani. Tutti condannarono il Laetrile. Gli attacchi più spietati sull’utilizzo della vitamina B17 partirono dalle organizzazioni affiliate alle multinazionali chemio-farmaceutiche. Quest’ultime avrebbero subito un vero e proprio salasso economico se una vitamina da pochi dollari ed uno stile di vita più sano e biologico si fossero diffusi nell’opinione pubblica come la risposta più efficace nello sconfiggere il cancro.
Numerosi organismi di controllo, tra cui la “Food and Drug Administration” (FDA), la “American Cancer Society”, il “National cancer Institute”, La “American Council on Science and Health” (Consiglio Nazionale sulla Scienza e la Sanita), il “Consumer Healfh Fraud and Quackwatch Inc.” (Consiglio Nazionale di Controllo contro le Frodi Sanitarie) si mobilitarono contro la liberalizzazione della vitamina B17 per la cura del cancro perché l’affare valeva ben 11 milioni di dollari. Così fu approvata una legge che bandiva il commercio di Laetrile/Amigdalina per il trattamento del cancro su tutto il territorio statunitense.
Il 6 agosto 2000 il Daily Express così commentava il conflitto d’interessi delle multinazionali chemio-farmaceutiche con gli organi governativi deputati alla salvaguardia della salute pubblica: “…I dirigenti del Committee on Safety of Medicines (Comitato per la sicurezza dei farmaci) e la Medicines Commission (commissione del Farmaco) investono personalmente nell’industria farmaceutica. Eppure sono i soli a decidere per quali farmaci è permessa la commercializzazione e per quali no…”.
Secondo il rapporto, almeno i 2/3 dei 248 esperti che partecipano alla Commissione del Farmaco avevano legami finanziari con l’industria farmaceutica. Attualmente il trattamento del cancro con Laetrile è vietato negli USA per legge, anche se praticato dai medici. Decine di migliaia di cittadini americani, infatti, si fanno curare in costose cliniche private costruite appena oltre il confine messicano, alle Bahamas ed in altri luoghi, dover si recano, ufficialmente, in “villeggiatura”.
Ovvero: chi è preposto alla tutela della salute pubblica fa affari con le grandi multinazionali del farmaco, sulla pelle dei poveri cristi. A questa situazione nota ai più si aggiunge il silenzio, tranne rare eccezioni, dei mass-media che, da cani da guardia del potere si sono trasformati in cani al guinzaglio dello stesso. Dopo 20 anni dalla pubblicazione del rapporto del Daily Express la situazione non è migliorata. Tutt’altro.