TRENTO – SENZA GPS PAPILLON E’ DAVVERO LIBERO IN VAL DI VANOI

Senza radiocollare l'orso verrà seguito mediante gli indicatori di presenza. La Regione ha dato mandato ai Forestali di badare al plantigrado che si comporta da quello che è: un orso. E non è certo colpa sua…

Trento – “…Signori e signore, ve l’ho fatta un’altra volta: non solo non siete riusciti a catturarmi, ma venerdì mi sono addirittura sbarazzato del radiocollare con il quale gli uomini della Forestale mi monitoravano...”. Immaginiamo che sia stato l’orso M49, meglio conosciuto come Papillon, a pronunciare questa frase rivolgendosi a noi umani con un’espressione sorniona e beffarda.

Steve McQueen nella magistrale interpretazione di Papillon.

In effetti non possiamo non riconoscere almeno qualche merito a questo orso straordinario che ci ha dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, di quanto la sua voglia di libertà sia più forte della nostra arroganza e prepotenza. E nome più appropriato non potevano affibbiargli perché tante sono le similitudini col Papillon dell’omonimo film interpretato da Steve McQueen nel 1973, in cui il detenuto Henri Charrière, condannato all’ergastolo per un omicidio che non aveva commesso, tentava diverse volte di fuggire dalla colonia penale dell’isola del Diavolo nella Guayana francese finchè, nell’ultimo disperato tentativo, finalmente ci riusciva.

L’orso in gabbia nel centro recupero.

Ti potrebbe interessare anche —->> ISOLE MAURITIUS – GIGANTESCO CARGO SVERSA PETROLIO E AVVELENA IL MARE PER DECINE DI MIGLIA

L’isola del Diavolo del Papillon orso è rappresentata dal centro faunistico di Castellar a Trento, da cui l’animale ha tentato la prima fuga il 15 luglio 2019. Dopo essere stato catturato il 29 aprile 2020, è fuggito una seconda volta il 27 luglio. Protagonista di numerose incursioni vicino le malghe di montagna, il giovane esemplare maschio pur di appropriarsi di qualche provvista, non si è tirato indietro quando è stato necessario spaccare finestre e abbattere porte. Sono ben 16 i tentativi di intrusione in tre mesi attribuirgli dalla Forestale di Trento, d’altronde radiocollare non mente.

Maurizio Fugatti

Ti potrebbe interessare anche —->> MAREMMA – ANCORA SENZA NOME I BALORDI CHE HANNO DISTRUTTO LE UOVA DI TARTARUGA.

Non dimentichiamoci anche del tête-à-tête tra M49 e un pastore che, per allontanarlo, ha sparato con una carabina. Un incontro troppo ravvicinato che ha fatto arrabbiare l’esemplare uomo, tanto che il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ne firmava l’ordinanza di cattura. Ma per fortuna c’è anche chi sta dalla parte dell’orso: il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, diffida le autorità locali dall’abbatterlo.

Sergio Costa

Ma Fugatti furioso con Papillon che, all’alba del 15 luglio dell’anno scorso, aveva scavalcato una barriera alta quattro metri e tre recinti elettrificati, rispondeva con una nuova ordinanza, sempre osteggiata da Costa, che dava facoltà ai forestali di sparare in caso di necessità. Alla faccia di tutti, però, Papillon se la dormiva in letargo, dando”segni di risveglio” il 2 marzo 2020, quando compiva un’ennesima razzia di arnie in un’azienda agricola. Avvistamenti su avvistamenti finchè, nella notte tra il 29 e il 30 aprile, il nemico uomo ha di nuovo la meglio: l’orso cade in una trappola a tubo e viene rinchiuso nuovamente nella ”prigione” di Casteller. Sono giorni tristi per l’orso che si comporta da orso e non da coniglio, come vorrebbero tanti umani “conigli” che rugliano come orsi.

Alla ricerca dell’orso perduto…

Papillon non ci pensa proprio a restare a lungo in quel recinto e, nella notte del 27 luglio, abbatte una parte della recinzione, beffandosi dei custodi del centro.”Alcuni dei tondini della rete della recinzione sono stati divelti o  piegati” dichiarano i tecnici dell’Ispra, l’Istituto per la Protezione dell’Ambiente, inviati dal ministro Costa. Qualche amico umano lo ha aiutato in quel tratto della struttura non coperto dalle telecamere? Non per niente Romano Masè, dirigente del Dipartimento Agricoltura e Foreste della provincia, si dimette.

Il Gps che l’orso ha perduto strada facendo…

Il 19 agosto, alle ore 14, il collare Gps dell’animale ha inviato segnali in sequenza di parecchie posizioni, confermando quella di Malga Val Ciotto ma, a seguito di verifica tramite radio Vhf, il radiocollare emetteva un segnale d’emergenza che poteva significare anche un incidente mortale per l’animale. A questo punto il monitoraggio potrà proseguire solo attraverso gli indici di presenza. E’ risaputo che l’intelligenza è un’arma ancor più potente della forza fisica e Papillon ha dimostrato di superarci anche in quella. A buon intenditor poche parole.

Valle del Vanoi – San Martino di Castrozza

Ti potrebbe interessare anche —->>

TRENTO – FORZA PAPILLON, SIAMO TUTTI CON TE. GUAI A CHI VUOLE UCCIDERTI.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa