MILANO – MALPENSA 1: POCHI PASSEGGERI E CONFUSIONE SUL BAGAGLIO A MANO.

Milano – Con la chiusura di Linate e Malpensa 2 per adeguamenti il traffico aereo è stato dirottato su Malpensa 1 dove, a dire il vero, il via vai di passeggeri è molto scarso nonostante una leggera ripresa del turismo interno che, cosi facendo, stiamo disincentivando. Per rivedere comunque le grandi ondate di stranieri nel Bel Paese occorrerà ancora molto tempo. Dal 26 giugno il bagaglio a mano andrà in stiva, dice l’Enac in una sua nota poco pubblicizzata, mentre sarà possibile portare con sé uno zainetto o un contenitore di dimensioni ridotte e tale che possa essere riposto nell’alloggiamento previsto sotto il sedile davanti a noi. L’Italia è l’unica in Europa ad aver preso questa decisione poichè il saggio di turno avrebbe stabilito che senza bagagli in cappelliera ci si “toccherebbe” di meno dunque meno contagi. Invece rimanendo gomito a gomito con i tuoi compagni di viaggio siamo sicuri che il Covid non infetta…

Solo in stiva. Più un piccolo zaino al seguito.

Entrando in aeroporto si deve faticare per ottenere informazioni dal personale interno mentre qualche delucidazioni si ottiene dal personale di terra delle compagnie aeree ma occorre fare la fila come per il check-in perchè non esistono banchi dedicati alle esigenze dei passeggeri. Noi abbiamo impiegato più di un’ora per venirne e capo e ci siamo fatti dare anche una copia della certificazione (adesso si chiama cosi) che è meglio compilare da casa o averla in forma elettronica per evitare file agli imbarchi poiché il foglio, una volta compilato al check-in deve essere consegnato ad altro ufficio, con inevitabile perdita di tempo. In quanto alle dichiarazioni insistono dubbi e perplessità: come posso certificare di non aver avuto contatti stretti con persone affette da patologia Covid-19 negli ultimi due giorni? E per di più prima dell’insorgenza dei sintomi e fino a 14 giorni dopo dall’insorgenza?

La cervellotica certificazione…

Ma siamo diventati matti? Potrei aver avuto contatti ma con persone che, seppur contagiate, non manifestavano sintomi apparenti, dunque? Ma non basta: come posso impegnarmi a comunicare, al fine della tracciabilità dei contatti, sia al vettore che all’autorità sanitaria territoriale competente, l’insorgenza di sintomatologia Covid-19 comparsa entro 8 giorni dallo sbarco dall’aeromobile? La dichiarazione, che non riporta le clausole previste dalla legge sulla privacy, per altro obbligatorie, è una mera assunzione di responsabilità ma come si può essere responsabili di una cosa che si può anche ignorare? Comunque stiano le cose e per maggiori certezze più appresso il numero Verde dell’Enac: 800898121. Per ulteriori ragguagli, visto che le cose cambiano da un momento all’altro, oppure se avete urgenza di partire fate come abbiamo fatto noi. Basta dare un’occhiata al video più in basso

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