DURO COLPO A COSA NOSTRA

OPERAZIONE SHOES: 21 arrestati in carcere e 4 ai domiciliari. Con la droga in mano favorivano il clan etneo dei Santapaola-Ercolano. Pusher e commercianti in morte in gabbia.

Catania – Scoperto dagli uomini della Guardia di Finanza di Catania maxi traffico di droga e armi. Sono 25 le misure cautelari per altrettante persone vicine a cosa nostra accusate di aver favorito la famiglia Santapaola-Ercolano. Il provvedimento del Gip, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catania, ha disposto il carcere per 21 indagati e i domiciliari per altri 4. All’operazione, denominata “Shoes” e portata a termine dal nucleo di polizia Economico-finanziaria del capoluogo etneo (Gico), hanno collaborato anche gli uomini della Gdf di Roma, Napoli, Palermo e il Gruppo Aeronavale di Messina. A rifornire di cocaina, marijuana, hashish e crack e armi i catanesi, erano principalmente formazioni criminali campane, albanesi, calabresi e laziali. L’operazione si è conclusa con l’arresto in flagranza di 6 corrieri. L’indagine del Gico si è conclusa con la confisca di un’attività imprenditoriale e due proprietà immobiliari.

 

Aggiornamento ore 15.00

 

Parlavano di noti brand di scarpe per comunicare i quantitativi di droga da movimentare:

 “…Ti volevo dire che io sono stato al mercato a Napoli per vedere il fatto…di quelle scarpe della Fila…

“…Eh…”

“…Hanno dei bei cartoni…”

“…a 31 e 5 (cioè 31 mila e 500 euro), se vuoi fare devi venire qua però…”

“…E portati qua che prezzo vengono?…”

“…Questo non lo so…”

“….E tu lo sai, fratello, in tutti i discorsi devi farli portare qui…”

Questa è una delle conversazioni intercettate dalle forze dell’ordine nel corso dell’inchiesta “Shoes” condotta dagli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania e che ha permesso di stroncare due diversi sodalizi criminali, uno dei quali organicamente collegato alla famiglia Santapaola – Ercolano.  A parlare, nell’intercettazione, sono il napoletano Catelo Gargiulo e Giuseppe Vasta, quest’ultimo a capo del gruppo dei catanesi rifornito di droga e armi da formazioni criminali campane, albanesi, calabresi e laziali. Con il blitz scattato all’alba di lunedì, le Fiamme Gialle hanno messo fine ad un traffico di droga e armi che fruttava parecchi milioni di euro. Sono 25 in tutto gli arrestati e, per parte di loro, c’è anche l’aggravante mafiosa.

“…Noi siamo Santapaola e loro Nizza, sono sotto a noi…”. Lo diceva Giuseppe Vasta ai suoi sodali. Dalle intercettazioni ambientali è emerso anche che parte dei soldi ricavati dalle attività di spaccio esercitate nelle piazze catanesi, servivano a mantenere in carcere alcuni soggetti detenuti appartenenti alle famiglie mafiose. Tra questi ad esempio c’era Turi Amato, a capo del gruppo “Ottanta Palmi”

Il provvedimento del Gip, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catania, ha disposto il carcere per 21 indagati e i domiciliari per altri 4. All’operazione portata a termine dai militari del Gico, hanno collaborato anche gli uomini della Gdf di Roma, Napoli, Palermo e il Gruppo Aeronavale di Messina.

Nel corso dell’’operazione sono stati arrestati in flagranza 6 corrieri della droga e sequestrati 4 chilogrammi di cocaina, 52 kg di marijuana e 25 kg di hashish.

L’indagine delle Fiamme Gialle si è conclusa con la confisca per sproporzione del “Bar Rocher”, intestato alla moglie di Giuseppe Vasta e di due proprietà immobiliari.

“Stroncare questo tipo di attività illecite – ha commentato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro – è di fondamentale importanza sempre, ma tanto più lo è in questo periodo caratterizzato da una crisi economica che attanaglia le famiglie, i lavoratori e le imprese”.

 

 

 

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