Caos Puglia: Emiliano punta sul rimpasto in Giunta con altissime figure, in lizza ex pm

In Regione occhi puntati sul cambio di fase chiesto da Schlein, mentre per il Comune è atteso l’incontro tra i candidati Laforgia e Leccese.

Bari – Nessun azzeramento, al massimo un “rimpastino”. È tutta una questione di numeri. Nell’esecutivo e in consiglio regionale. Si apre la nuova fase alla Regione Puglia dopo che Elly Schlein, leader del Pd, ha chiesto un “repulisti”, per via delle tante beghe da risolvere e lo strappo di Giuseppe Conte e del M5S in giunta. Ma il governatore Michele Emiliano cerca di trovare la chiave di volta tra esigenza di rinnovamento e la sopravvivenza della coalizione pugliese sfaldata con la mossa dei grillini. Ieri, nel Palazzo della presidenza della Regione, c’è stato il vertice del centrosinistra: tre ore di discussione e un riaggiornamento tra 48 ore.

E mentre si cerca in queste ore la quadratura del cerchio sulla candidatura per il Comune, in Regione il governatore è impegnato nel rimpasto di giunta chiesto dalla segretaria dem, pensa a chi indicare per sostituire le due assessore che si sono dimesse per motivi diversi, Anita Maurodinoia (indagata in un filone investigativo su un presunto voto di scambio), e la pentastellata Rosa Barone.

Anita Maurodinoia

Emiliano, premettendo che verranno accolte le “richieste provenienti dal Pd di un netto cambio di fase”, punta sul rimpasto con “altissime figure che verranno proposte dai partiti e che rappresentino, rafforzandola, la storia dell’amministrazione regionale da sempre basata sull’ossequio sostanziale e formale della legalità, della lotta alla mafia e del contrasto ad ogni strumentalizzazione della politica”. Il governatore tiene a precisare che la maggioranza ha ribadito che la giunta non è mai stata coinvolta nelle ultime vicende giudiziarie con riferimento alla propria “attività istituzionale, che è stata sempre improntata al rispetto del principio di legalità e imparzialità”. Dovrebbero essere tre i nuovi assessori. 

Tra i papabili si fanno i nomi di due ex pubblici ministeri, per ora non noti, della ex prefetta Antonella Bellomo, oggi a capo del Nirs, il Nucleo ispettivo regionale sulla sanità, e dei consiglieri Francesco PaolicelliLucia ParchitelliDebora Ciliento. Tra gli esterni si fa il nome anche dell’ex assessora Angela Barbanente o di un’altra personalità di area vendoliana. Intanto il presidente Emiliano tenta di ricomporre i cocci della rottura con Conte e persegue la strada del dialogo: la sua è una mano tesa verso i 5 stelle.

Al termine del vertice infatti fa sapere che la maggioranza ha ritenuto di poter accogliere le richieste del M5S con riferimento alla sottoscrizione di un patto operativo che rafforzi i presidi di legalità e in particolare con la costituzione, sul modello del Nirs già esistente per la sanità, di un organismo di vigilanza analogo che operi anche agli altri settori della amministrazione, con la nomina di un coordinatore e di ispettori che setaccino ogni atto e ogni notizia suscettibile di accertamento di irregolarità. In questo modo – aggiunge – mi auguro che possa essere ricostituita la maggioranza progressista in Regione Puglia che ha ben operato in questi anni”.

Vito Leccese e Michele Laforgia

Intanto, ancora 12 ore di riflessione e trattative nel centrosinistra barese. Mentre i partiti lavorano per chiudere le liste da consegnare entro il 7 maggio, oggi è previsto l’incontro decisivo tra i due candidati alle
Comunali: Michele Laforgia, sostenuto tra gli altri da M5s, Sinistra italiana e i socialisti, e Vito Leccese, appoggiato anche da Pd, Verdi e Azione. Dopo la cancellazione delle primarie su decisione di Giuseppe Conte e Laforgia e in seguito alle inchieste e agli arresti per voto di scambio, e il ritiro della disponibilità dell’ex magistrato Nicola Colaianni, chiamato da Nichi Vendola a cercare di unire le due aree, l’ultima flebile speranza di non dividersi è nelle mani dei due competitor.

Il faccia a faccia si sarebbe dovuto svolgere ieri ma poi è slittato, ufficialmente per “impegni” di entrambi. Tutto rinviato a oggi: al momento non sembrano esserci molti spiragli per una candidatura unitaria, molte le tensioni ancora tra Pd e M5s e scarsa la volontà di un passo indietro. Un eventuale accordo si potrà trovare in caso di ballottaggio. A sperare che ci possa essere la svolta unitaria è Sinistra italiana: Nichi Vendola e Nicola Fratoianni, i due pontieri, da una settimana lavorano sotto traccia. Naufragata l’ipotesi Colaianni, sarebbero stati consegnati altri nomi ma non sembra abbiano fatto breccia.

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