In coincidenza con la data di nascita di Leonardo Da Vinci, ecco l’appuntamento dedicato all’italianità artistica, agricola e manifatturiera.
Roma – Recentemente istituita dal ministro Adolfo Urso per promuovere la creatività e l’eccellenza italiane, arriva la Giornata Nazionale del Made in Italy che si celebrerà il 15 aprile di ogni anno, nella data di nascita di Leonardo da Vinci, simbolo dell’italianità artistica e manifatturiera. I riflettori sono tutti puntati sulla difesa dei prodotti italiani e sulla loro immensa potenzialità economica e culturale. Dalla moda al design, dal cibo all’arte, il Made in Italy “rappresenta il meglio del nostro saper fare, frutto di una tradizione millenaria e di una costante ricerca di innovazione – sottolinea Urso – Un patrimonio prezioso, che ci rende orgogliosi di essere italiani e che, contribuisce in modo significativo all’economia del nostro Paese”.
Il ministro per le Imprese e il Made in Italy annuncia così i centinaia di eventi realizzati in ogni Regione, per evidenziare le “specificità e le tipicità dei nostri territori – sottolinea -. Ringraziamo gli imprenditori, gli artigiani, i lavoratori e le lavoratrici che, con passione e dedizione, danno vita ogni giorno alle eccellenze. Grazie a loro, il nostro Paese è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo anche per la qualità delle sue produzioni”. Anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha tra i punti cardine del suo programma di governo la valorizzazione delle eccellenze della terra italiane. E inizia le celebrazioni della giornata al Vinitaly, dallo stand di Coldiretti, con il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo.
“Iniziamo da Casa Coldiretti – dice Lollobrigida – perché è fondamentale che noi acquisiamo maggiore consapevolezza di quello che abbiamo. Dobbiamo difendere i nostri prodotti, dobbiamo sapere che
rappresentano un’eccellenza in termini di qualità, ma la qualità deve essere riconoscibile alle persone che acquistano e il pericolo dell’Italian Sounding è che le persone che acquistano comprino cose pensando che sono italiane. Questa è la ragione per la quale noi crediamo che a livello nazionale ma soprattutto internazionale si debba sempre più creare una condizione di trasparenza. Il processo produttivo, il processo di trasformazione, deve essere leggibile, in modo tale che le persone possano scegliere che cosa comprare e quanto pagarlo”.
E ancora Lollobrigida, “proteggere il valore aggiunto che ha il made in Italy è un dovere per garantire un processo culturale che metta tutti nella condizione di guardare all’Italia come un paese di esempio. Un
ringraziamento particolare a Coldiretti perché l’importanza della presenza della maggiore associazione di rappresentanza del mondo agricolo anche qui al Vinitaly è strategica e abbiamo di fatto realizzato un percorso comune nel nome della sovranità alimentare”. C’è chi, in corsa per le prossime elezioni europee, ha fatto della valorizzazione del Made in Italy un punto di forza del suo programma: Carlo Besostri, candidato della Lega, imprenditore del mondo risicolo, da sempre accanto alle battaglie degli agricoltori, ha l’obiettivo di portare a Bruxelles la cultura delle eccellenze italiane, con il sogno di realizzare un sistema “Made in Europe”, dove tutti gli Stati guardino con interesse al prezioso traguardo della sicurezza alimentare.
Guarda a una “maggiore trasparenza” sui mercati mondiali anche Coldiretti: “Grazie per il lavoro che il
ministero sta facendo non solo all’interno dei confini nazionali, ma soprattutto giocando una partita legata
all’internazionalizzazione”, sottolinea il presidente Ettore Prandini, nel corso della Consulta nazionale vino a Casa Coldiretti al Vinitaly alla Fiera di Verona. “Qualcuno deride o diciamo così sminuisce l’iniziativa che noi abbiamo fatto al Brennero – ha aggiunto Prandini, ricordando la mobilitazione con diecimila agricoltori alle frontiere -. E’ un’iniziativa di trasparenza e di risposta nei confronti dei cittadini e dei consumatori”.
Non è una “manifestazione di chiusura all’interno dei confini, è vero esattamente l’opposto: partiamo dall’Italia – ha aggiunto il leader di Coldiretti – per cercare di portare trasparenza sui mercati a livello mondiale e fare anche una lotta concreta al tema dell’Italian sounding che tante volte si pensa essere solo fuori dei confini nazionali quando purtroppo l’abbiamo anche all’interno del nostro Paese quando ci sono queste storture. E’ per questo che abbiamo lanciato la raccolta di un milione di firme in sette Stati membri per arrivare ad ottenere l’obbligo dell’origine su tutti i prodotti in tutti i Paesi a livello europeo”.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione della giornata del Made in Italy, punta l’attenzione sul nuovo record per l’alimentare che si profila all’orizzonte: nel 2023 le esportazioni hanno raggiunto i 64 miliardi di euro, circa il 10% sul totale delle vendite all’estero dell’Italia. E alla fine di quest’anno “potrebbero far registrare un ulteriore aumento in valore nell’ordine di sei punti percentuali”, fa notare spiegando che sulle prospettive dell’economia “pesano le crescenti tensioni internazionali, l’aumento del costo dei trasporti navali e dei prodotti energetici, ma se le previsioni saranno confermate, risulterebbe sostanzialmente colmato il divario nei confronti della Spagna. Un risultato che sembrava fuori portata fino a pochi anni fa”.
E ancora, il governatore veneto Luca Zaia, protagonista particolare della giornata delle eccellenze per essere alla guida della Regione del Vinitaly, evento di successo italiano a livello internazionale, fa notare come il Made in Italy sia “anche una battaglia che noi dobbiamo fare a difesa degli agricoltori e di tutta l’industria agro-alimentare”. Infine l’Ugl intende proporre all’esecutivo tre misure dirette a tutelare i settori e le filiere strategiche per il rilancio della crescita e dell’occupazione nel nostro Paese. In analogia con la riforma dell’art.9 della Costituzione, relativa alla tutela del patrimonio storico-artistico e ambientale, il segretario Paolo Capone spiega che si tratta innanzitutto di una revisione del testo costituzionale affinché venga salvaguardato anche il patrimonio industriale della nazione come bene comune.
L’obiettivo, rileva Ugl, è quello di “contrastare la dispersione delle competenze professionali ad elevata intensità di conoscenza, prevedere limiti alla cessione o alla chiusura dei siti industriali più qualificati e rilevanti, e individuare incentivi per iniziative di consolidamento, risanamento e riconversione. In secondo luogo si auspica l’adozione di un programma di cashback dedicato al ‘made in Italy’ attraverso la messa a punto di un meccanismo di incentivi per le aziende che si impegnano nel promuovere il rispetto del Bollino di Qualità Tutta Italiana (BQTI).
In occasione della prima ricorrenza della Giornata del Made in Italy anche la Rai propone una speciale programmazione che coinvolge le reti tv e radio e il web, oltre a trasmettere, già da mercoledì 3 e fino al 23 aprile, lo spot “Made in Italy” realizzato dal Ministero guidato da Urso. Per la ricorrenza, inoltre, sulla piattaforma RaiPlay saranno disponibili i documentari “L’oro d’Italia”, “Giugiaro. Disegnando il futuro”, “Leggenda Italia – Penninsula Valley” e “I had a dream” (docu-serie). Tra i programmi saranno proposti le 3 stagioni di “The Italian Network”, “That’s Italy”, “Italian Genius”, “TrendItaly” e la rubrica “Officina Italia”. Infine, dalla Teche Rai, “Viaggio nell’Italia che cambia”, “Viaggio sentimentale nell’Italia dei vini”, “Le interviste ad Armani e Valentino a Mixer”.