THE IRISHMAN, BOOK&MOVIE UNICO CAPOLAVORO INTERNAZIONALE

The Irishman, libro e film non c'è differenza, due capolavori; Frank Sheeran, detto l'“Irlandese”, imbianca le case e svolge anche lavori di falegnameria: è un killer della mafia ed il braccio destro del sindacalista Jimmy Hoffa.

The Irishman, libro e film non c’è differenza, due capolavori; Frank Sheeran, detto l’“Irlandese”, imbianca le case e svolge anche lavori di falegnameria: è un killer della mafia ed il braccio destro del sindacalista Jimmy Hoffa.

Martin Scorsese rimane fedele al bestseller di Charles Brandt e realizza a 77 anni forse il suo film migliore (ed il fatto che sia dovuto ricorrere a Netflix con tutti i limiti che comporta per la proiezione nelle sale cinematografiche, perché rifiutato dalle major hollywoodiane più importanti, deve fare riflettere seriamente tutto il mondo del cinema).

Se in “Quei bravi ragazzi” ed in “Casinò” Scorsese ci raccontava il mondo della mafia e delle case da gioco di Las Vegas gestite da Cosa Nostra grazie a presta nomi, con The Irishman il regista di origini italiane si supera ed irrompe nella “grande storia americana” con la controversa figura di Jimmy Hoffa, il leader del sindacato dei camionisti, ma, soprattutto, con l’omicidio del presidente Kennedy.

The Irishman non è solo un film di gangster, in certi momenti rimanda al JFK di Oliver Stone e sembra invitarti a rileggere American Tabloid di James Elroy: ti fa entrare nella politica americana con la p maiuscola. Vediamo il giovane Robert Kennedy, pubblico ministero della Commissione McClellan, cercare di incastrare Hoffa senza riuscirci (almeno inizialmente), ma soprattutto assistiamo al complotto ordito da Cosa Nostra per uccidere il presidente: uno dei più grandi misteri del novecento.

Parlando di misteri, il regista ci racconta anche la fine di Jimy Hoffa, scomparso il 31 Luglio 1975 senza lasciare traccia e mai più ritrovato.

Tutto questo viene narrato da un vecchio e malato Frank Sheeran, che, ormai ricoverato presso una casa di riposo e giunto alla fine dei suoi giorni, decide di confessarsi davanti ad un sacerdote per liberare la sua coscienza (nel libro il confessore di Sheeran è lo stesso Charles Brandt).

Così conosciamo il giovane Sheeran, che, dopo avere lasciato la scuola, si arruola volontario e combatte in Italia durante la seconda guerra mondiale per poi iniziare una brillante carriera parallela: come sindacalista e come gangster della malavita. Questo percorso lo porterà ad avere un ruolo da protagonista occulto nella storia del suo paese, quasi fosse un redivivo Forrest Gump, ma parecchio più cattivo e spietato.

Se a tutto questo aggiungiamo un cast strepitoso ed al massimo delle sue possibilità, composto da Robert De Niro, Joe Pesci, Al Pacino ed Harvey Keitel, il profumo della notte degli Oscar si fa vicino.

Siamo probabilmente davanti ad uno dei più grandi film della storia del cinema, non ci resta che alzarci in piedi ed applaudire .

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