Omicidio di Casarano, indagato il presunto complice del killer Sarcinella

Il 37enne avrebbe guidato l’auto su cui era l’omicida del 33enne Afendi, ma non ci sono prove del suo coinvolgimento nella vicenda.

Lecce – È indagato a piede libero ed è stato rilasciato la scorsa notte dopo l’interrogatorio, il presunto complice di Lucio Sarcinella, il giovane di 27 anni arrestato ieri dopo che ha confessato di avere ucciso Antonio Amin Afendi a colpi di pistola per strada a Casarano. Il 37enne è sospettato di avere guidato l’automobile su cui era il killer, ma non sono state al momento trovate prove del suo coinvolgimento. A bordo dell’Audi A3 con l’amico indagato al suo fianco, avrebbe imboccato la strada per Taurisano dove aveva nascosto in precedenza una pistola e munizioni.

Sarcinella è stato invece trasferito in carcere. Si è costituito e ha confessato di avere ucciso Afendi perché ieri mattina la vittima aveva minacciato sua moglie. Le indagini sono affidate ai carabinieri nel nucleo investigativo di Lecce e della compagnia di Casarano. Il killer e la vittima si erano conosciuti tramite Augustino Potenza, poi morto assassinato nel 2016 a colpi di kalashnikov. Dalla comune conoscenza di Potenza era nata, fra il 2014 e il 2015, quella fra Lucio Sarcinella e Afendi. Un rapporto contrastato tra momenti di simpatia e acredine. Lo avrebbe confessato proprio il killer che ieri pomeriggio ha freddato il 33enne con tre colpi d’arma da fuoco.

Il luogo dell’omicidio

Un incontro quello tra i due uomini, con precedenti di un certo calibro, avvenuto nel carcere di Lecce, nella sala colloqui. Afendi era stato arrestato nel 2016 in seguito alla condanna per l’operazione “Papira”, dovendo scontare la pena definitiva. Sarcinella, l’anno dopo, essendo rimasto coinvolto nell’operazione “Diarchia”, incentrata sul gruppo capeggiato da Tommaso Montedoro, dopo che gli investigatori avevano rilevato la scissione da quello di Augustino Potenza. 

In questo contesto sarebbe maturato l’omicidio. L’amico che ora è indagato a piede libero, ha spiegato il killer, non sapeva nulla dell’arma nascosta, ed anzi era molto preoccupato immaginando l’epilogo, e lo avrebbe anche invitato a ragionare. Sarcinella lo avrebbe zittito recuperando l’arma, e avrebbe detto al 37enne di mettersi al volante, arrivando quasi a intimidirlo. I due a quel punto ritornano a Casarano, fanno alcuni giri, poi, alla fine, Sarcinella nota l’auto di Afendi. È l’inizio della fine. “Se tu hai qualche problema con me, che rimanga tra me e te, la mia famiglia lasciala stare”, gli urla l’omicida quando gli sguardi s’incrociano. Poi, gli spari.

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