Il Guardasigilli si dice contrario all’ipotesi di istituire il reato di omicidio sul lavoro, ma le sigle sindacali sono in rivolta.
“No al reato di omicidio sul lavoro. Con quello stradale i morti sono aumentati”. Le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio, pronunciate davanti al question time, sono come pietre per i sindacati, che insorgono. Il clima, dopo la tragedia nel cantiere Esselunga di Firenze – costato la vita a 5 operai – è più che mai rovente. Parole di fuoco quelle di Guido Lutrario dell’Esecutivo Confederale USB -Unione Sindacale di Base: “Il ministro dimentica che quando una persona è riconosciuta colpevole di aver investito qualcuno con la propria auto finisce in galera – invece quando un lavoratore muore in un cantiere non c’è mai un padrone che paga ed è per questo che vogliamo che si istituisca il reato di omicidio sul lavoro”.
Il Guardasigilli ha detto no anche alla proposta del Movimento 5 stelle d’istituzione di una procura nazionale sul Lavoro che si occupi e contrasti la piaga di infortuni e morti sul lavoro. Nel farlo, ha anche fatto riferimento all’informativa tenuta dalla ministra del lavoro Marina Calderone nel corso del Consiglio dei Ministri qualche ora prima. “Personalmente – ha detto Nordio – io sarei abbastanza contrario all’introduzione di un omicidio sul lavoro, ipotesi di cui aveva parlato proprio Calderone dopo il sopralluogo al cantiere di Firenze. “Abbiamo l’esperienza dell’omicidio stradale” per cui “è stata aumentata a dismisura la pena e gli incidenti stradali non sono affatto diminuiti, ma sono aumentati”, ha detto Nordio.
Dichiarazioni che hanno scatenato il putiferio nell’Aula di Montecitorio e fuori, tra le sigle sindacali e il sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Mi pare una risposta a caldo, partire con un no non mi sembra un grande gesto di disponibilità al confronto. Se il ministro Nordio propone altre soluzioni parliamone e non abbiamo bisogno né di spot né di passerelle”, ha detto il primo cittadino al termine della manifestazione di Cgil e Uil a Firenze. Dalla manifestazione arriva anche la reazione del segretario della UIL Pierpaolo Bombardieri che insorge: “Ministro Nordio avete approvato l’omicidio nautico a luglio e non riuscite a parlare di quello sul lavoro?”.
Anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini intervenendo ad un presidio in via Mariti, luogo della tragedia, fa il suo affondo: “E’ una bugia che ce lo chiede l’Europa il subappalto a cascata, lo ha reintrodotto questo governo”. E chiosa: “Zero morti sul lavoro non deve rimanere solo lo slogan della Uil ma deve diventare lo slogan di tutto il mondo del lavoro. Anziché cambiare la Costituzione con le menate dell’autonomia differenziata questo governo deve applicare la Costituzione con la centralità della persona e del lavoro”.
Gli animi sono surriscaldati anche in Parlamento, soprattutto quelli dei grillini per via della contrarietà di Nordio alla creazione di una procura nazionale ad hoc. “Non credo – insiste il Guardasigilli – che una procura con compiti universali, con compiti nazionali possa essere più efficace. Ammetto però che la frammentazione soprattutto nelle procure più piccole dove non esistono questi gruppi specializzati possa sembrare insufficiente”. E prosegue: “Il nostro orientamento è quello intermedio, è quello di devolvere alle procure distrettuali questa competenza in modo da dare un indirizzo omogeneo”. E’ tutto oggetto di discussione, precisa, “ma l’esperienza ci insegna che una procura distrettuale centrale non
centrerebbe il problema, perché si tratta di materie che presuppongono una particolare preparazione da parte dei singoli magistrati”.
Per il M5S è un “no inconcepibile”. Le capogruppo nelle commissioni Lavoro e Giustizia della Camera, Valentina Barzotti e Valentina D’Orso, al termine del question time della discordia commentano: “Finora questo governo ha eluso il tema della sicurezza sul lavoro. Pensare che non serva un simile intervento per fronteggiare quella che è una vera e propria emergenza nazionale significa vivere su un altro pianeta. Ci
sono processi falcidiati dalla prescrizione, pensiamo per esempio a quello Eternit. Ricordiamo peraltro che illustri magistrati specializzati in materia di infortuni sul lavoro hanno chiesto la creazione di questo organismo”.
E concludono: “La Procura serve a specializzare e velocizzare le indagini e andrebbe creata unitamente all’introduzione della patente a punti per le imprese, al divieto di subappalti a cascata e al rafforzamento
dell‘Ispettorato del lavoro, come abbiamo fatto noi quando eravamo al Governo. L’Europa ci chiede un ispettore ogni 10mila aziende: in Italia ne abbiamo uno ogni 39mila aziende. È tempo di fare, non di informare il Cdm. Morire sul lavoro non è degno di un Paese civile; morire sul lavoro senza giustizia è una
vergogna di Stato”.